Detenuto semina il caos Prima distrugge la cella poi tenta il suicidio Salvato dagli agenti

Portato in ambulanza al San Luca, se l’è cavata con 10 giorni di prognosi

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Detenuto semina il caos Prima distrugge la cella poi tenta il suicidio Salvato dagli agenti

Ha prima distrutto la sua cella, che aveva in solitaria, prendendosela con i suppellettili della stanza e poi con i sanitari. Ha rotto i tubi allagando la sezione del San Giorgio nella quale era detenuto. Poi se l’è presa con se stesso. Ha tentato di togliersi la vita, all’interno della cella, ma l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria è stato provvidenziale. È stata una nottata molto movimentata quella trascorsa tra il giovedì e il venerdì tra le quattro mura del carcere di Lucca. Un detenuto di 27 anni, di origini tunisine, è andato in escandescenza, sfogandosi prima con quello che aveva intorno a sé e poi tentando il suicidio. Non sono noti i motivi che hanno scatenato la reazione, né tanto chiare le dinamiche con cui ha provato a uccidersi. Quello che si è appreso è che si tratterebbe di un soggetto problematico dal punto di vista disciplinare - così è stato descritto - arrivato da poco al San Giorgio da un altro istituto, dal quale sarebbe stato trasferito proprio per queste ragioni.

Motivo per cui pare fosse monitorato a stretto giro dagli agenti. E proprio uno di questi controlli, la scorsa notte, si è rivelato risolutivo. Gli agenti lo avrebbero trovato mentre cercava di togliersi la vita con un lenzuolo, e lo hanno salvato. È stato portato in ambulanza al San Luca, dove è arrivato con dei tagli sulle braccia. Segni forse di un primo tentativo di suicidio o ferite che si è provocato durante la distruzione della cella. In ogni caso il ragazzo sta bene, se l’è cavata con dieci giorni di prognosi.

L’episodio, però, apre diversi spunti di riflessione, come la permanenza dietro le sbarre di persone evidentemente instabili, o - dal punto di vista degli agenti - la carenza di organico. "Un plauso al personale di polizia penitenziaria che ha evitato la tragedia - ha detto Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale OSAPP - Resta viva la criticità dell’intero sistema, che, nonostante il cambio di governo e le tante promesse elettorali, è rimasto così com’era. Continua quindi l’assenza della politica e dell’amministrazione penitenziaria per una completa riforma, sia nella parte che riguarda i detenuti che per quanto riguarda le pessime condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria".

Teresa Scarcella