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Cristo e il suo cane. Il nuovo romanzo di Vincenzo Pardini

Un randagio segue Gesù nei suoi pellegrinaggi. Presentazione sabato 9 in Fondazione Ricci a Barga.

Vincenzo Pardini presenta il suo nuovo romanzo «Storia di Cristo e del suo cane randagio» (Vallecchi) sabato alla Fondazione Ricci di Barga

Vincenzo Pardini presenta il suo nuovo romanzo «Storia di Cristo e del suo cane randagio» (Vallecchi) sabato alla Fondazione Ricci di Barga

"Leggendo e rileggendo i Vangeli, e riportandone alcune frasi o passaggi, mi accorgevo di quanto le mie parole non reggessero al confronto del testo sacro. Erano meno di granuli di sabbia di fronte a delle montagne. Sono sempre stato credente, ma non mi ero mi chiesto come poter sentire la vicinanza di Dio".

Con queste parole lo scrittore Vincenzo Pardini introduce e spiga la difficoltà di scrivere il suo nuovo libro, il romanzo "Storia di Cristo e del suo cane randagio" (Vallecchi), una biografia di Gesù raccontata attraverso lo studio dei vangeli e in particolare di quello di Giovanni. Il Messia è accompagnato fin dalla nascita da un grosso cane dal manto bianco che affronta il bene e il male nei pellegrinaggi di Cristo per portare la parola di Dio. Chi sia realmente Ebaù, questo il suo nome, non è svelato nelle oltre 200 pagine del romanzo Storia di Cristo e del suo cane randagio. È sicuramente un animale non comune, a partire dal fatto che vivrà oltre la morte del Profeta, quindi assimilabile a un emissario divino a suo sostegno, e sicuramente simbolo di fedeltà assoluta.

Pardini presenta un Cristo umano, amante degli animali, oltre che dei poveri, dei malati, dei fanciulli che incontra lungo il suo percorso dedicato a portare la fede in Dio. Un percorso difficile e anche osteggiato, ma costellato d’incontri, di momenti di raccoglimento, di miracoli, fino al tragico epilogo sulla croce. Ebaù sarà con lui fino all’ultimo respiro e aspetterà pazientemente la sua resurrezione. Pardini durante la scrittura di questo nuovo romanzo racconta di aver avuto accanto un amico invisibile, con cui dialogava via pensiero. "E insieme a noi, c’era il cane di Cristo, che ho saputo essere davvero esistito. A suo modo un apostolo, forse più devoto e fedele degli uomini".

Una frase forte quest’ultima che potrà essere oggetto di discussione durante l’incontro che si terrà alla Fondazione Ricci a Barga, sabato 9 novembre alle 16. Dialogherà con l’autore il prof. Paolo Giannotti; letture di brani di Massimo dalle Luche.

L.Gal.