
Tre anni di reclusione a ciascuno dei due ex amministratori della “Ciemmeti Energy srl“, l’azienda del settore energetico con sede a Guamo. Si tratta di Nicola Nencini, 45 anni, e del padre Giuliano, di 71, condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta in seguito al crac della società dichiarata fallita nell’ottobre 2015 dal tribunale di Lucca per una cifra di 8 milioni e 390mila euro. Il collegio (presidente Boragine, Marini, Boi) ha invece assolto i due imprenditori (difesi dall’avvocato Carlo Di Bugno) dal reato di bancarotta documentale.
La vicenda risale al periodo tra l’aprile 2012 e il 31 gennaio 2013, durante il quale la “Ciemmeti“ trasferisce sui conti della società immobiliare controllante “Il Leccio Spa“ ingenti somme che arrivano a toccare i 16 milioni di euro. Solo una metà rientrano poi nelle casse della “Ciemmeti“. Finanziamenti privi di una reale copertura, secondo i giudici, mentre per la difesa "si trattava di una “tesoreria di gruppo”, giustificata dal forte collegamento tra le due società".
Sullo sfondo il grande progetto industriale di “Lucca Solare“ diretto alla produzione di energia e gestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio Lucca, di cui “CMT“ era un partner. "L’architettura societaria – ha sottolineato l’avvocato Carlo Di Bugno nella sua memoria difensiva – è la più limpida conferma di questa conclusione: atteso che la Fondazione non può partecipare come socio di maggioranza al progetto, si individua un partner privato, il Leccio, capo di un gruppo di imprese dedito alle costruzioni con il quale costituire la società destinata a raccogliere i frutti della vendita di energia; ecco che nasce Lucca Solare, nella quale la Fondazione è per l’appunto socio di minoranza al 49% e il Leccio quello di maggioranza al 51%. La circostanza che il presidente del cda di Lucca Solare sia Giuliano Nencini è solo la conseguenza di questa necessità “formale” imposta dalla presenza della Fondazione".
Per la costruzione degli impianti destinati a produrre energia si individua la CMT, che viene acquistata dal Leccio al 100% e amministrata da Giuliano Nencini (già presidente di Lucca Solare e della stessa Leccio).
Ma il progetto di Lucca Solare naufraga ben presto a partire dalla fine del 2012 di fronte ad alcune importanti modifiche delle normative nazionali che comportano minori introiti dalla vendita di energia e rendono molto incerto un sistema di finanziamento affidato quasi esclusivamente a risorse provenienti da leasing o da prestiti bancari. Il progetto si rivela sempre più un pozzo senza fondo che risucchia finanziamenti. E alla fine si trascina dietro la società “Ciemmeti“ che nel 2015 fallisce con un buco di oltre 8 milioni. Nel maggio scorso,tra l’altro, è poi fallita anche l’immobiliare “Il Leccio Spa“.
Il “cerino“ degli investimenti milionari a vuoto collegati al flop di Lucca Solare resta quindi nelle mani dei due imprenditori Giuliano e Nicola Nencini, ritenuti responsabili del crac societario, ma che intendono rivalersi in appello.