Corteo di studenti, tutti per Vania. Al Campo di Marte “nasce“ un olivo

E’ stato piantato come simbolo di pace nel luogo dove fu uccisa. C’erano anche i genitori Giovanna e Alvaro .

“Il rispetto ha parole“, cita lo striscione che ieri è stato adagiato nel luogo dove Vania Vannucchi fu barbaramente uccisa, bruciata viva, nell’agosto 2016, da un uomo che diceva di volerle bene. Quel luogo, vicino alle mense del Campo di Marte, è intendimento di tutti che diventi punto di ripartenza dove incontrarsi e costruire. Ieri è qui che è stato piantato un olivo, simbolo di pace, resistente a ogni stagione, testimonial di rinascita.

Presto, probabilmente, anche una panchina rossa. Ci sono già i fiori e la foto di lei, un’operatrice sanitaria che voleva soltanto chiudere una relazione difficile, impossibile. E ieri mattina insieme ai referenti del Consultorio Asl e della Città delle Donne, al corteo con le studentesse del Civitali, c’erano anche i genitori di Vania, Giovanna e Alvaro, straziati da un dolore che non trova consolazione ma che può lanciare un messaggio importante. Il corteo con le studentesse del Civitali si è sviluppato all’interno del perimetro dell’ex ospedale fino al luogo dell’uccisione di Vania, che è stata ricordata in un clima di grande commozione. Si è quindi svolto un flash mob, seguito da una serie di interventi per portare un messaggio e una voce di sostegno e solidarietà a tutte le donne vittime di femminicidio.

A dare voce alle istanze utili a prevenire sono state la direttrice della Zona Distretto Piana di Lucca Eluisa Lo Presti, la direttrice dell’unità funzionale consultoriale della Piana di Lucca Patrizia Fistesmaire, la direttrice della struttura di Educazione e promozione della salute area nord Valeria Massei e Cecilia Carmassi del direttivo de “La Città delle Donne”. “Per sconfiggere la violenza e mitigare le sue conseguenze – è stato detto - è necessaria una rete fatta di sinergie e pratiche condivise con i Centri Antiviolenza, con le associazioni, gli Enti locali, le Forze dell’ordine, le Autorità giudiziarie, le Organizzazioni sindacali e tutti coloro che possono sostenere le donne e aiutarle a uscire da situazioni di violenza fisica, psicologica ed economica“.

E’ stato ribadito che il Consultorio, per la Regione Toscana, coincide con il centro di coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Quindi grazie al Codice Rosa e alla rete territoriale, impegnata contro la violenza alle donne, si occupa a vari livelli del fenomeno: a partire dagli interventi di educazione sentimentale e sessuale anche nelle scuole inferiori e superiori (insieme all’Educazione e promozione della salute), al sostegno per i neo-genitori per lo sviluppo di un’educazione consapevole, fino alla valutazione e alla presa in carico di tutte le donne vittime di violenza che si rivolgono al servizio socio sanitario. Gli interventi in questo ambito devono infatti essere strutturati e strutturali e l’ultima delibera della Regione Toscana rafforza proprio il ruolo dei Consultori.

“La Città delle Donne” nata nel 2007, è un’associazione di donne per le donne. Promuove e realizza la solidarietà tra donne di differenti generazioni, contesti sociali e provenienze geografiche e opera per rimuovere ogni discriminazione, diretta e indiretta, basata sul genere, su motivi di origine etnica o razziale, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale. L’associazione, che fa parte di una rete di soggetti che collaborano su tutte queste tematiche, mette da sempre in rilievo l’importanza di conoscere i servizi che sono presenti sul territorio per “imparare a prevenire”. Ogni tre giorni nel nostro Paese avviene un femminicidio e le donne che denunciano sono ancora troppo poche.

Laura Sartini