
Anche un bambino di appena otto mesi e mezzo è stato contagiato da un virus, il Covid-19, che proprio non guarda in faccia a nessuno. "E uno dei miei piccolissimi pazienti – dice il dottor Domenico Fortunato, referente Asl dei pediatri di famiglia –. Senza sintomi, stava bene. La verità è venuta alla luce solo dopo un controllo al rientro da un paese tra quelli considerati a rischio. E’ un esempio che testimonia, come riscontro anche nella mia personale casistica in ambulatorio, che non esiste un’età esente. Casomai è vero che spesso i sintomi non ci sono, o sono molto lievi".
Di solito a un piccolo in età pediatrica quanto tempo serve per guarire dal coronavirus?
In media bastano due settimane, al massimo tre.
Dottor Fortunato, quale spazio di ’manovra’ ha un pediatra quando si trova di fronte a un caso sospetto per sintomi?
Non ci sono alternative rispetto a quanto indicato chiaramente dalla delibera regionale che parla molto chiaro. In presenza di sintomi associabili occorre avvisare la scuola e attendere a casa la risposta del tampone. Se negativo si fa il certificato e può rientrare, altrimenti scatta la consueta prassi con l’isolamento fino al doppio tampone negativo.
Qual è la sua giornata tipo, immagino rivoluzionata, da quando la scuola ha riaperto?
Non si possono certo trascurare i controlli standard, i bilanci della salute del bambino piccolo, le scadenze delle vaccinazioni. Ovviamente ci si organizza su prenotazione. Si inizia la giornata con i più piccoli e man mano si ’cresce’ di età. Fino a arrivare ai ’sospetti Covid’, in modo che siano a fine giornata e non incrocino nessuno in sala di attesa. A quel punto ci infiliamo scafandro e dispositivi e si procede con la visita.
Scuola e virus, connubio possibile?
Sicuramente la scuola ha messo in evidenza il rischio latente che, purtroppo, documentiamo ogni giorno: spuntano positivi con pochi sintomi oppure del tutto asintomatici. Ma questo spaventa ancora di più, perché aumenta il rischio contagiosità in casa, in famiglia, fra amici.
Che consiglio può dare alle famiglie?
Ai genitori dei bambini sopra ai sei anni suggerisco di insegnare sempre le regole anti-contagio ai propri figli, fino a esaurimento direi. Per quelli sotto i sei anni tutto invece è più complicato. A tutti, un po’ scherzando un po’ no dico ’Non ammalatevi’. Sembra una battuta ma non lo è: cercare di difendersi anche dalle malattie di stagione, e in questo aiutano anche le mascherine, da tenere il più a lungo possibile.
L’attività sportiva di gruppo è consigliata in questa fase?
Senz’altro, soprattutto se è all’aperto, prestando sempre molta attenzione ai momenti negli spogliatoi. Anche in piscina si può fare, il cloro ci è amico. E anche lo sport in generale, rafforza le nostre difese immunitarie.
Laura Sartini