"Vendesi casermetta, un'occasione": spunta il cartello-burla

E' comparso all'ex associazione carabinieri in congedo. Subito rimosso

La casermetta presa di mira (foto Alcide)

La casermetta presa di mira (foto Alcide)

Lucca, 26 agosto 2016 - Occasionissima. Offertissima unica. Imperdibile. E anche Lucca ha il suo luogo paragonabile alla statua parlante di Pasquino a Roma dove nella notte per secoli, sono stati apposti fogli anonimi destinati a pungere i potenti. Qualche buontempone, due notti fa, ha pensato bene di collocare sulla porta della casermetta di Santa Croce, sulleMura, un cartello con su scritto: «Vendesi, occasionissima unica. Telefonare 0583 4422». Una chiara burla che va a prendere di mira la gestione e gli affidamenti delle casermette della Mura urbane, al punto che il numero indicato nel cartello è appunto quello del centralino del Comune di Lucca. Accanto al caso eclatante delle due casermette assegnate attraverso una procedura negoziata a cui ha partecipato un unico raggruppamento di aziende e che in questi giorni è oggetto di dure polemiche, continuano a far parlare anche le assegnazioni alle associazioni, definite con un contestato bando che a distanza di ormai circa un anno di tempo vede ancora non aperte numerosi stabili.

Tra queste, appunto, quello della casermetta di Santa Croce, un tempo sede dell’associazione ex Carabinieri, poi sfrattata a seguito del bando e, in base a questo, assegnata a Lucca Jazz. Che ha però a suo tempo rinunciato, provocando l’ingresso, per il momento ancora non avvenuto, della cooperativa Solidando. Tra i problemi emersi, quello relativo alla vendita di beni e oggetti all’interno dei locali, un’attività sulla carta vietata dal regolamento di uso delle Mura. Che però era stata correttamente indicati da alcune realtà che avevano partecipato al bando. Lo stesso problema, infatti, sta investendo la casermetta assegnata a «Lucca Arti e Mestieri». La soluzione, mentre i mesi stanno continuando a passare? L’Opera delle Mura, che ancora attende il via libera della Sovrintendenza alle nuove assegnazioni, intende, con qualche contorsionismo, ribadire il divieto di attività commerciale ma consentendola nel caso che essa non sia prevalente.