“Cani antidroga. Ma davvero c’era bisogno?“

A Lucca, il dibattito si accende sulla recente acquisizione di un'unità cinofila da parte della Polizia Municipale per la ricerca di sostanze stupefacenti. Alcuni cittadini esprimono perplessità sui costi e sull'utilità di tale investimento, sottolineando le carenze di organico e i problemi di sicurezza già presenti nella città.

“Finalmente anche a Lucca la Polizia Municipale si è dotata di una unità cinofila che verrà impiegata, si dice, per la ricerca delle sostanze stupefacenti. Pensandoci bene la cosa ci lascia un pò perplessi – commenta “Vivere il centro storico“ – . Lucca è diventata un hub del narcotraffico senza che nessuno se ne accorgesse? Creare e pagare una unità di questo genere significa: comprare i cani e le attrezzature per il loro mantenimento e trasporto, pagare la loro alimentazione e le cure, sostenere i costi per la formazione dei cani e dei loro operatori ed infine pagare la dovuta presunta indennità agli operatori dell’ Unità Cinofila. Costi che magari in una grande città trovano giustificazione, ma che sembrano essere fuori luogo in un comune che, come quello di Lucca che ha meno di 90.000 abitanti, soldi non ce ne sono, tanto è vero l’organico dei Vigili Urbani è sotto dimensionato“.

“Ci domandiamo – continua il comitato – se è giusto spendere questi soldi per attività saltuarie che si potrebbero gestire in accordo con Comuni più grandi di noi che l’ unità cinofila ce l’hanno già. Le attuali carenze di organico dei Vigili Urbani sono evidenti quando telefoniamo dopo l’una di notte e nessuno risponde perché il Comando ha chiuso, oppure quando si richiede l’ intervento urgente e ci viene risposto con la frase di rito: “c’è solo una pattuglia che è su un sinistro e quindi verremo quando possibile”, oppure quando gli stalli gialli sono occupati da turisti e non si fanno multe, o magari quando passeggiando in Via Fillungo dobbiamo evitare i risciò, i monopattini e le biciclette che non vi potrebbero circolare, così come la segnaletica indica, ma che nessuno rispetta“.