
Boom di bonus baby sitter in provincia: al primo febbraio 2021 l’Inps aveva ricevuto ben 8.531 domande , quasi tutte liquidate (al 99.34%). Più di Pistoia, di Siena, Livorno, Grosseto, Prato e Massa Carrara. La scuola chiusa, le famiglie con l’acqua alla gola sia per difficoltà logistiche che per quelle economiche, hanno spinto a cercare di ottenere almeno questa forma di sussidio. E anche le richieste di sostegno al salario piovono copiose, soprattutto quando si tratta di piccola impresa, mentre il settore cartario – e quelli ad esso connesso – cammina solido sulle proprie gambe. “Il quadro fornito dall’Inps sulle richieste di ammortizzatori sociali è chiarissimo – commenta Massimiliano Bindocci, segretario toscano di Uilcom Uil –. Le richieste di assegno ordinario, che provengono dal mondo della grande industria e quindi soprattutto dai poli della carta e metalmeccanica, si fermano a 4.953, un dato veramente basso soprattutto se raffrontato a quello regionale di 79mila. Quello invece delle domande di cassa integrazione in deroga, che provengono soprattutto dalle realtà con meno di 15 dipendenti schizza a quota 9.277. E’ la cartina al tornasole dello stato di sofferenza di tutto questo settore che si lega al commercio, all’artigianato, al turismo“. Sono state accolte il 96.18% delle richieste, ma il problema è un altro, come riassume efficamente Bindocci.
“Gli assegni viaggiano con un ritardo di 8-10 settimane, nonostante l’accordo della Regione con le Banche per garantire l’anticipo – sottolinea –, attese che per le famiglie sono drammatiche. E questo spiega il drammatico quadro Istat sul tasso di povertà delle famiglie che nel 2020 ha raggiunto anche il picco di 127mila, poi ’rientrato’ per modo di dire, a 121mila. Intanto l’’Irpet ci ricorda che il calo del consumo in ambito turistico in Toscana è stato del 45%, un precipizio anche se meglio del dato italiano del 56%“.
“Una mazzata enorme per le attività e per i lavoratori – dichiara Bindocci –. La Toscana, e la nostra città sono più povere, la vera emergenza da domani sarà il sociale. Risparmi esauriti e stipendi più magri di circa l’8%, per via dei mesi di cassa integrazione, vuol dire meno soldi da investire per far impresa, per pagare l’università ai figli – e qui servono misure compensative – e per far girare i consumi. Dovremo essere in grado – tutti – di saper creare buone canne per poter tornare a pescare e rianimare il mondo del lavoro“.
Laura Sartini