La denuncia di Legambiente non lascia spazio alla fantasia: “Gli assi viari provocano rischi per salute, ecosistemi e sottosuolo in un’area troppo inquinata“. Un coro di “no“ al progetto della tangenziale Est è emerso nell’incontro organizzato dai circoli Legambiente Lucca e Capannori. “L’inquinamento da Pm10 registrato dalla centralina Arpat nella zona Lucca Capannori certifica la maglia nera rispetto alle altre nella regione, con il numero record di 12 annualità con superamento della media giornaliera del Pm10 oltre i 35 giorni all’anno, tra il 2010 e il 2022 – così Legambiente – Si tratta di dati regionali elaborati da Legambiente nell’ambito della campagna Clean Cities, che verranno presentati 1 marzo“.
“Nella zona – continua – sono stati registrati anche altri preoccupanti dati alti relativi alla concentrazione di Pm 2.5 e all’No2, contaminanti che hanno una forte connessione con le reti autostradali, come mostrano le European Air for Quality Maps. Si tratta di inquinamento da polveri sottili che il progetto degli Assi Viari andrebbe a incrementare fortemente in una zona già interessata da contaminazione da traffico veicolare, in particolare a quello pesante“.
“È inutile e dannoso spostare il traffico su altri territori, specie se con progetti ampiamente definanziati (il secondo stralcio funzionale degli Assi Viari, così urgente, ha già avuto i propri fondi dirottati su opere minori) – dichiarano Michele Urbano, presidente Circolo Legambiente Lucca e Angela Giannotti, presidente Circolo Legambiente Capannori –. Le conclusioni dello Studio di Fattibilità realizzato dalla Divisione Infrastruttura di FS nel 2001 relativo al progetto ferroviario dell’Area Vasta della Costa, stima mediamente una riduzione del 20% del traffico privato in 3 province (Lucca, Pisa Livorno). Stesso approccio è da applicare al trasporto merci, potenziando il trasporto su ferro fra il porto di Livorno e lo scalo merci del Frizzone, implementando soluzioni logistiche in grado di servire le aziende del distretto cartario”.
“Non si possono sprecare soldi pubblici per un’opera che sarebbe non solo inutile, ma dannosa, che incentiverebbe ulteriormente il trasporto su gomma aumentando i livelli di inquinamento – così Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana –. La Lucchesia può invece diventare un modello virtuoso di mobilità sostenibile, come dimostra il centro logistico “Lucca Port”, puntando sul trasporto merci e passeggeri su ferro, sul potenziamento del trasporto pubblico e sulla mobilità dolce”.
L.S.