REDAZIONE LUCCA

Aprire o non aprire? Questo è il dilemma

A metà tra due regioni, Toscana e Emilia Romagna, “Da Pacetto“ ha comunque optato per la prima soluzione

A San Pellegrino in Alpe, comune di Castiglione di Garfagnana e per sei ettari di Frassinoro, si procede a vista. Questo, per la fitta nebbia presente, non intesa come naturale fenomeno metereologico, ma prodotta artificialmente dalle duplici indicazioni istituzionali da seguire per il contenimento della pandemia virale in corso, in particolare attiva per il settore commerciale.

Al momento, ha vinto la battaglia Modena, contro Lucca, e il bar nell’abitato permanente più alto dell’intero Appennino ieri è stato aperto al pubblico. La confusione, tuttavia, regna sovrana e si miscela con straordinaria efficacia alla mancanza di regole chiare e di puntuale informazione. Un teorema applicabile facilmente a molte delle situazioni che in questo periodo di seconda ondata di pandemia da Covid-19, i territori e i cittadini si trovano giornalmente a vivere; nelle zone di confine questo disagio diventa ancora più acuto e particolarmente stringente. "Viviamo una sorta di paradosso, cercando di trovare un equilibrio sostenibile - racconta Vanessa Verucchi, titolare col marito Paolo Marchi Lunardi degli storici punti di accoglienza, ristorante, albergo e bar, “L’Appennino“ e “Da Pacetto“ di San Pellegrino in Alpe, exclave modenese in terra lucchese - . La scelta verte su soluzioni che vedano il buon senso fare da padrone, per evitare di non farci travolgere dall’incertezza e dal timore di sbagliare. E’ chiaro che, in mancanza di indicazioni specifiche e trovandoci divisi tra la zona gialla, Emilia Romagna, e quella arancione, Toscana, dove le norme in vigore sono maggiormente restrittive, abbiamo avuto non poche incertezze sul comportamento da tenere, a cominciare dal “tagliando“ della giornata di ieri. Alla fine, abbiamo deciso di aprire il bar e il ristorante a pranzo, come fatto fino allo scorso martedì, visto che la licenza commerciale è stata rilasciata da Modena e qui le regole non sono state ancora cambiate. Una modalità che tiene conto della necessità di mantenere attivo un servizio alle persone che si debbano spostare per impegni primari e per lavoro, in un luogo dove la fermata è quasi d’obbligo".

I più confusi, sembrerebbero essere proprio i cittadini che, in molti casi, hanno telefonato al punto di ristoro per chiedere lumi sull’apertura, aggiunge Paolo Marchi Lunardi. A chiamare ieri, sono state anche diverse emittenti televisive regionali e nazionali, molto interessate alla straordinaria divisione geografica che il territorio esprime. In realtà, la situazione si sta riproponendo con lo stesso schema dello scorso marzo, soltanto a parti inverse. Come allora, quando il sindaco di Castiglione di Garfagnana, Daniele Gaspari, di fronte alla diversa emergenza territoriale interrogò sul da farsi la Prefettura di Lucca e ottenne come risposta: "l’organizzazione dei presìdi spetta a quella di Modena", anche oggi le competenze dovrebbero essere queste. Forse.

Fiorella Corti