"Che guardi?". E gli rompono una gamba, aggredito in pieno centro

Aggressione in piazza Napoleone

Banda in azione (foto repertorio)

Banda in azione (foto repertorio)

Lucca, 22 febbraio 2019 - Un'occhiata di troppo. E poi la frase che ha fatto da detonatore: «Cos’hai da guardare così?». Il brutale pestaggio è esploso in un attimo, in piazza Napoleone, il cuore del centro storico, intorno alle 19.30 di qualche giorno fa. A farne le spese un giovane studente del Fermi, quindici anni, picchiato violentemente da giovani di origine nordafricana, una sera qualunque, in un orario decisamente ‘non sospetto’.    Gli amici del giovane hanno tentato di intervenire in sua difesa per evitare il peggio, si sono trovati di fronte a una scena agghiacciante, surreale se catapultata in una città ‘tranquilla’. Sono rimasti sotto choc, anche nelle ore a seguire. E il giovane? Sulle prime accusava dei risentimenti, a cui cercava di non dar peso. «Non è niente – tranquillizzava i genitori, ancora scosso –. Poi passerà». Poi invece il dolore a una gamba è andato aumentando. I genitori lo hanno così accompagnato al pronto soccorso del San Luca, dove gli hanno riscontrato una brutta frattura alla gamba. Picchiato selvaggiamente tanto da fratturargli una gamba, per un motivo inesistente. Una sfida. Un’attestazione di ‘potere’. Una follia.    Il gruppo di giovani di origine nordafricana è stato denunciato ai carabinieri che stanno svolgendo le indagini sulla dinamica dell’accaduto, ma sembra che in effetti niente di più ci sia stato che uno scambio di sguardi, decisamente mal interpretato dall’altra parte. Il giovane studenti del Fermi è tornato a scuola, con la gamba ingessata e su una sedia a rotelle. Le domande dei compagni di classe, degli insegnanti: non si è tirato indietro, ha raccontato cosa era successo in tutta la sua drammatica assurdità. La scuola stessa – lo staff dirigenziale, i docenti – gli è molto vicino sia nel facilitarlo sia per gli spostamenti con la carrozzina, sia nel confortarlo e informarsi via via come procede la guarigione. Sono passati alcuni giorni, e il giovane studente è ancora costretto a muoversi con l’ausilio delle stampelle. Una prognosi di diverse settimane, per lui. Lo aspetta l’iter riabilitativo necessario per recuperare, ma forse sarà più lunga la guarigione delle ferite non fisiche. Di certo farsi un innocente giro in centro con gli amici, almeno finchè non gli sarà possibile dimenticare, per lui non avrà più lo stesso spensierato sapore.