
Adolescente investito, il ’pirata’ non si trova
"A due mesi e mezzo dal grave incidente a mio figlio, non solo il pirata della strada non solo non è mai stato rintracciato, ma adesso abbiamo pure ricevuto la richiesta di archiviazione avanzata da Pubblico Ministero per l’inchiesta a suo tempo aperta: se non ci opporemmo, ci sarà l’archiviazione e non non avremo mai giustizia".
A parlare così è Paola Monti, la madre del ragazzo di 14 anni che lo scorso 22 novembre venne investito da un’auto in via Gavinana, nel centro di Altopascio, mentre si stava recando alla fermata del bus per andare a scuola.
Erano le 7,20, pioveva intensamente. Una vettura lo prese in pieno, il giovane riportò un trauma cranico facciale, perdita degli incisivi e la frattura di alcune costole. Furono momenti di paura, meno male che lo studente, trasportato in codice rosso all’ospedale se l’è cavata, ma comunque la famiglia non ci sta a vedere che tutto finisca nel nulla.
"Il pubblico ministero propone l’archiviazione e vedremo cosa deciderà il giudice, ma al di là di questo sentiamo che ci manca l’aspetto più importante – sottolinea la mamma – fare in modo che colui o colei che si è sottrattoa alle sue responsabilità sia individuato. Perché le regole si rispettano. A quell’ora c’è caos, si muovono tutti per andare al lavoro o a scuola, era nuvoloso, con pioggia battente, può succedere l’imprevisto. Ma ci si ferma, si presta soccorso. Non si lascia un adolescente a terra sull’asfalto e sanguinante. E’ mancata la coscienza, l’etica, chiamatela come volete a chi ha investito mio figlio, mi attendevo che a questa infamia rimediassero le indagini, la tecnologia. Invece niente".
Monti ritorna anche sul punto cruciale, le telecamere della videosorveglianza.
"C’erano, ma non sono puntate nella direzione dove si è verificato il sinistro, tanto è vero che le uniche immagini le abbiamo trovate dai privati. Si individuano quattro vetture, ma solo due sono state identificate. Per le altre c’era il riverbero della luce, la visibilità era scarsa, la mattina presto a fine novembre in un giorno nuvoloso e con la pioggia. Le targhe non si leggono, ma sono stati eseguiti gli incroci, tenendo conto dell’orario, con i mezzi arrivati allo stop nei pressi di piazza Tripoli? Perché da lì chi ha investito mio figlio è transitato per forza".
"Qualcuno – conclude la signora– mi ha detto che sono fortunata, perché mio figlio ha riportato solo, si fa per dire, la rottura dei denti e delle costole. Per un mese non è andato a scuola. Ha dovuto sopportare disagi notevoli, facilmente intuibili. In tanti, nel recente passato, questa sorte benevola non l’hanno avuta: ecco io voglio urlare la mia rabbia anche per loro".
Massimo Stefanini