REDAZIONE LUCCA

Addio alla Giustolisi, anima del Premio d’inchiesta Aveva portato qui tanti big del giornalismo

È morta a 69 anni Livia Giustolisi, giornalista ed ’anima’ del premio "Giustizia e Liberà" intitolato al padre Franco Giustolisi. Un’iniziativa lanciata nel 2015 e dedicata alle migliori inchieste con il patrocinio del Senato e per iniziativa del comune di Stazzema. Grazie a questo riconoscimento sono stati premiati a Sant’Anna personaggi del calibro di Antonella Napoli, Gad Lerner e Laura Gnocchi, Report, Paolo Borrometi, Lirio Abbate, Bernardo Valli, Federica Iezzi, Lorenzo Cremonesi, Giulio Mola, Martina Castigliani, Giovanni Tizian e Stefano Vergine, Valeria Ferrante e Marilù Mastrogiovanni, Milena Gabanelli, Andrea Purgatori (nel 2016 è stato fondato anche l’Archivio Franco Giustolisi- Onlus). Livia, classe 1951, impegnata anche nel sindacato, custode della memoria del padre, paladina del giornalismo con la schiena dritta, grande passione civile, è deceduta improvvisamente in conseguenza del Covid, per il quale era stata ricoverata pochi giorni fa pur in ottima salute. Il legame che la giornalista romana – stroncata dal covid – aveva con Sant’Anna era davvero viscerale. Lei, ’penna’ nata dalla carta stampata per poi approdare per 30 anni alla Rai, quel premio intolato alla memoria di papà Franco, firma storica del giornalismo d’inchiesta, era nato proprio dal fatto che lui era stato autore del saggio "L’armadio della vergogna sulla stragi naziste in Italia".