Addio a Bacci, vita tra marmo e cultura

Era nel consiglio direttivo della “Cecchi Pandolfini“. Lo ricorda anche l’Anpi

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Partigiano, operaio marmista, uomo di cultura. Una vita intensa e piena di passioni quella di Giancarlo Bacci (nella foto), scomparso ieri a 84 anni per i postumi di un ictus. Residente in via Col di Nava, era molto apprezzato nel mondo del marmo grazie al fatto che sapeva fare un po’ di tutto. Lo piange anche il mondo della cultura visto che era un consigliere dell’associazione culturale “Rolando Cecchi Pandolfini”, dove ricordano il suo grande contributo all’attività di promozione culturale, valorizzazione e salvaguardia della memoria dell’ex sindaco. "Con Giancarlo perdiamo non solo un amico e un valido socio – dice il presidente Fabio Simonini – ma una persona per tutti noi preziosa, di grande sensibilità ed esperienza, attaccatissimo all’associazione. Le più sentite condoglianze ai familiari". Anche Giuliano Rebechi, fondatore ed ex presidente dell’associazione, sottolinea come la "determinazione e disponibilità" di Bacci siano state sempre di grande aiuto.

Bacci, come detto, era stato anche partigiano oltre che militante nel Pci. "Giancarlo – scrive il presidente della sezione ’Gino Lombardi’ dell’Anpi – è stato un convinto e coerente antifascista, attivo e sempre partecipe alla vita e alle iniziative della sezione". La salma di Bacci, che lascia la moglie e due figli, si trova alla cappellina della Croce Verde, dietro il Sant’Agostino, dove domani alle 14,30 ci sarà una benedizione a cui seguirà la cremazione a Livorno. Ai familiari le condoglianze della nostra redazione.