
Da sinistra Christian Comotto, il direttore sportivo dello Spezia Stefano Melissano e Rachid Kouda
Il ritorno di Rachid Kouda e l’arrivo di Christian Comotto delineano sempre più la fisionomia dello Spezia Calcio in previsione dell’imminente inizio di campionato. Due elementi importanti da inserire nello scacchiere di mister D’Angelo, presentati nella sala stampa del ’Picco’.
"Sono molto contento di essere ancora qui per il terzo anno consecutivo – esordisce Kouda, centrocampista classe 2002 – e quando è emersa quest’occasione, non ho voluto più ascoltare le offerte delle altre squadre. Ho pensato solamente a tornare a casa. Certo, non posso nascondere di essere un po’ dispiaciuto per la scelta del Parma di non darmi una possibilità in Serie A, ma sono comunque felice di poter crescere ancora un po’ per farmi trovare pronto il prossimo anno".
Sul suo ruolo ideale non si sbilancia più di tanto: "Quella del trequartista è la posizione che preferisco, ma è il mister che decide e io cercherò di dare sempre il massimo in qualsiasi ruolo venga utilizzato: mezz’ala, da quinto o seconda punta". Un rientro a braccia aperte in un gruppo che conosce bene: "Con il mister abbiamo subito riso e scherzato quando mi ha chiesto se gli mancassi già... Sono felice di ritrovare lui e tutto il gruppo che è fantastico. Spero di ripagare la fiducia in me con una stagione importante. Fisicamente sto bene. So di avere tanti margini di miglioramenti e ci tengo a fare bene".
Gli stessi propositi animano anche Christian Comotto, giovanissimo talento proveniente dalla Primavera del Milan. "I primi giorni sono stati positivi – dice – anche perché sono stato accolto molto bene. Sono qui per imparare e crescere e aiutare i miei compagni a disputare una stagione di livello. Mi stanno tutti vicino, in particolare Salvatore Esposito, da cui posso trovare tanta ispirazione: mi sta aiutando molto anche fuori dal campo. Il ruolo? Mi piacciono tutti quelli di centrocampo e sono sicuro che il mister saprà trovare quello più adatto alle mie caratteristiche. Nel Milan ho fatto anche il play. Quello che è certo è che darò sempre il 100%".
Da figlio d’arte (suo padre è Gianluca Comotto, che di Serie A da terzino ne ha masticata parecchia) ha sempre ricevuto consigli: "Mio padre è sempre stato un grande punto di riferimento e mi ha dato dei consigli importanti. Mi auguro di ereditare la sua grinta e la sua cattiveria agonistica". Anche D’Angelo gli ha subito dato dei suggerimenti: "Mi ha detto di fare le cose con calma perché sono giovane".
Nonostante la sua carta d’identità indichi 17 anni la personalità, non gli manca, come dimostrato con il rigore a cucchiaio realizzato contro il Perth Glory nella tournée australiana del Milan. "Tirare il rigore in quel modo mi è venuto naturale, ma credo che sia stata dato troppo risalto a quell’episodio".
In merito interviene anche il ds Stefano Melissano: "Dobbiamo tutelarlo e aiutarlo, facendolo crescere in serenità. Quando gli ho chiesto se voleva venire a soffrire qui da noi, dopo la finale Cagliari-Milan di Coppa Italia Primavera, ha detto subito di sì". A spiegare il motivo di questa decisione è lo stesso Comotto: "Per me scegliere lo Spezia è stato facile perché da subito ho sentito la fiducia del direttore. So che l’ambiente è ottimo, visto che Pio Esposito, l’ultimo giovane che ha vestito questa maglia, ora ha raggiunto un alto livello. Seguo anche la B e quando vedevo gli aquilotti giocare provavo una sensazione strana. Avevo già sentito parlare anche della piazza e nell’amichevole con il Viareggio ho avuto un primo assaggio di quanto possano essere speciali i tifosi. Non vedo l’ora di vedere lo stadio pieno già in Coppa Italia".
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