Shomurodov pronto a una maglia da titolare

L’attaccante uzbeko in campo insieme a Nzola. Da valutare la consistenza della difesa dopo la partenza di Kiwior. Gli scenari

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Aspettando Udinese-Verona, che potrebbe riaprire i giochi, lo Spezia entra in una settimana cruciale per la sua stagione. Non tanto per la partita di domenica contro il Napoli, dalla quale ci si aspetta solo una buona prestazione dopo la brutta figura di Bologna, quanto per il mercato che chiude domani alle 20, da cui ci si aspetta ben di più del solo Shomurodov. Con l’uzbeko la rosa torna ad essere di 30 giocatori, compresi il diciassettenne Beck e il quarto portiere Zovko. Sui rimanenti 28 qualche considerazione tattica va fatta, a partire proprio dall’ultimo arrivato, che si candida ad essere titolare da subito. Specialmente quando rientrerà Nzola, Gotti non si potrà esimere dallo schierare questa coppia di attaccanti, finalmente due punte vere come da tempo non si vedeva. Teoricamente il 3-5-2 potrebbe rimanere il sistema prediletto, vista la duttilità di Shomurodov, abile a legare centrocampo e attacco. Ma a questo punto, sperando in un recupero completo di Verde (e non guasterebbe un’operazione verità sulle reali condizioni del fuoriclasse napoletano), si potrebbe cominciare a pensare a qualcosa di diverso: Verde (o, in sua assenza, Agudelo) trequartista dietro le punte. Anche perché la rosa continua a non essere ideale per il 3-5-2. Prendiamo i difensori centrali: con le partenze di Kiwior e Hristov e l’arrivo di Wisniewski ci sono quattro giocatori per tre maglie. Non conosciamo l’ex Venezia, ma tra Nikolaou, Caldara e Amian la velocità non abbonda. In ogni caso basterebbe un infortunio o una squalifica per avere uomini contati, per non parlare del fatto che in sei mesi la squadra ha perso due pezzi da novanta come Erlic e il neo "Arsenalotto". Se si decide di rimanere ‘a tre’, un quinto centrale è opportuno, a meno di voler arretrare di nuovo Ampadu, col rischio però di impoverire ulteriormente un centrocampo già falcidiato dagli infortuni. Anche sui laterali siamo al limite, con Holm e Reca spremuti come limoni, Ferrer che va coinvolto molto di più e Moutinho che ha dimostrato di essere ad oggi inadeguato alla serie A: l’acquisto di un terzino di categoria non guasterebbe.

Per evitare sovraffollamenti mai facili da gestire, proponiamo almeno tre uscite. La prima: tre trequartisti in uno schema che mal li digerisce sono troppi, uno tra Agudelo, Kovalenko e Maldini andrebbe ceduto. Non il colombiano (a meno di offerte irrinunciabili), non l’ucraino, visto l’incomprensibile obbligo di riscatto in caso di salvezza, resta il giovane figlio e nipote d’arte il sacrificabile tra i tre, anche per un rendimento mai troppo convincente. La seconda è Strelec, che a questo punto vede molto ridotta la sua possibilità di giocare ed è giusto che possa esprimere il suo fiuto del gol da qualche altra parte. La terza è Jacopo Sala, mai considerato da questo allenatore per motivi che ci sono ignoti e che potrebbe tornare utile anche come scambio, vista la sua esperienza. A quel punto non farebbe male anche un mediano last minute in arrivo.

Mirco Giorgi