Serata amara ma l’obiettivo è sempre vicino

Massimo

Benedetti

Al festival del gol, ma questa volta non quasi tutti nella stessa porta come all’andata, la Lazio vince all’ultimo minuto grazie ad Acerbi, ironia della sorte colui che la curva biancazzurra aveva insultato per quasi tutta la partita con parole pesanti. Il traguardo per i bianchi è sfumato in extremis. Peccato, lo Spezia avrebbe meritato di più per la partita che ha fatto, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Giocando così, la salvezza non può sfuggire. È un dato di fatto che la squadra di Motta sia molto sfortunata con le romane al ‘Picco’, ricordando cosa era accaduto contro la Roma. Resta il rammarico che con un po’ più di attenzione il traguardo del pari sarebbe forse stato raggiunto, il pallone perso malamente in uscita da Kovalenko nell’azione del gol del 3-4 grida vendetta. Lo Spezia ha una serata da Re Mida e trasforma in oro quei pochi palloni che gioca in attacco. Si spiega così il vantaggio dei bianchi per ben tre volte su un avversario che ha qualità superiore e che voleva vincere a tutti i costi per andare in Europa. Forse non è un caso che abbiano segnato due difensori, entrambi di testa.

Lo Spezia nel primo tempo soffre soprattutto gli attacchi della Lazio sulla destra, ma riesce anche a ripartire bene. La squadra bianca cerca di chiudere gli spazi a un avversario che è micidiale nelle ripartenze, ma quando deve impostare un po’ meno. Essere andati all’intervallo in vantaggio aveva illuso almeno per un possibile pareggio, ma la Lazio ha segnato tre gol nella ripresa, su quello del 3-3 c’è stato anche un consulto al Var per un possibile fallo di mano di Milinkovic e forse Acerbi era in fuorigioco, ma il pessimo Pairetto non è neppure andato a vedere. Peccato solo che Verde fosse davvero in fuorigioco in chiusura del primo tempo, chissà come sarebbe finita se lo Spezia fosse andato sul 3-1.