
Vito Grieco, grande ex di Spezia e Reggiana, attuale allenatore della Primavera della Spal, intravede un ‘derby’ ligure-emiliano all’insegna dei gol: "Si tratta di due squadre propositive, che lasciano spazi e non giocano per lo zero a zero. Lo Spezia ha una qualità maggiore ma bisognerà vedere se i giocatori arrivati dalla Serie A la metteranno a disposizione. Un handicap non giocare al ‘Picco’".
Grieco, per lo Spezia un avvio choc con un solo punto in quattro partite, come lo spiega?
"È un peccato perché contro il Sud Tirol i bianchi avrebbero meritato di vincere e a Venezia hanno disputato una buona gara. Hanno staccato l’interruttore contro il Catanzaro e il Como. Per i risultati non sono preoccupato, di solito c’è da preoccuparsi quando c’è un saliscendi di prestazioni perché, anche se si viene dalla Serie A, l’atteggiamento non va mai sbagliato. Si possono commettere errori sul fronte tecnico, ma la cattiveria agonistica, specie in una piazza come Spezia, vi deve sempre essere. Se gli Aquilotti pensano che giocare in Serie B sia un declassamento, lo Spezia sarà destinato a soffrire".
Proclami di Serie A alla vigilia, ritiene che l’organico sia competitivo per puntare alla massima serie o, invece, si debba pensare al mantenimento della categoria?
"Dall’esterno mi sono parse esternazioni un po’ forzate a beneficio della tifoseria. Se poi credono che lo Spezia sia da promozione diretta, a mio avviso, c’è una sopravvalutazione della rosa. Il mister è troppo esperto per credere che una squadra che retrocede sia già pronta per la massima serie, perché in genere, quando si scende di categoria, si paga sempre dazio, qualche scoria resta. Lo Spezia credo debba pensare ai play-off, un obiettivo alla portata e più coerente per questa annata".
La critica si sofferma sulla mancanza di due elementi essenziali in rosa: un centravanti esperto e un difensore rapido.
"Parto sempre dal presupposto che quattro ruoli non si possono sbagliare: portiere, difensore centrale, play e punta. Il Coda di turno lo Spezia non ce l’ha. E questo è già stato pagato a caro prezzo con la retrocessione lo scorso anno quando è mancato il sostituto di Nzola".
Alvini, diviso tra il 4-3-3 e il 3-4-2-1, con numeri impietosi: otto gol subiti e solo tre reti realizzate.
"I numeri sono eloquenti, però Alvini dà un’idea di gioco, non è fissato con un sistema. Il mister è molto sanguigno, le sue squadre sono sempre molto maschie, ciò che non si deve sbagliare è proprio la fame. Nelle gare contro il Sud Tirol e il Venezia c’è ben poco da rimproverare se non ingenuità che sono più di un campanello di allarme se si vuole fare un campionato di vertice. Di sicuro lo Spezia, dal punto di vista fisico, sarà al top visto che c’è il preparatore atletico Paolo Artico che ebbi al Modena, un super professionista".
Sabato lo Spezia giocherà l’ennesima partita in ‘trasferta’ contro la Reggiana. Come inquadra la gara? E quanto peserà l’indisponibilità del ‘Picco’? "È una partita sentita, la Reggiana è sempre difficile da affrontare perché è una squadra scorbutica. Sono entrambe compagini propositive che non scendono in campo per lo zero a zero e che in genere lasciano spazi importanti in difesa. Come qualità lo Spezia ha qualcosa in più, ma bisognerà vedere se i giocatori arrivati dalla Serie A la metteranno a disposizione. La preoccupazione maggiore risiede nella mancanza del ‘Picco’, uno stadio dove la tifoseria ti spinge a conquistare punti importanti. A Cesena sarà un campo neutro".
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