Quale modulo per affrontare al meglio il Napoli?

Da oggi lo Spezia lavora in vista di Napoli, contro una squadra rivitalizzata da quel gran volpone di De Laurentiis, che è riuscito a liberarsi degli ingaggi più pesanti e a vendere a caro prezzo alcune delle colonne più significative, costruendo al contempo una squadra in prospettiva forse ancora più forte. L’ingresso di Ampadu (nella foto), con modalità e vincoli imbarazzanti per una squadra di serie A, obbliga Gotti a far tornare capra e cavoli in modo quasi acrobatico. Apparentemente non cambiare nulla è la scelta più comoda: il gallese del Chelsea andrebbe in mezzo al terzetto difensivo, con Kiwior a destra, Nikolaou a sinistra e Hristov sacrificato in nome della ragion di Stato. Giusto, se non fosse che la squadra sta mostrando problemi in tutte le zone del campo che impongono una riflessione sul modulo: è il caso, con le scarse e poco adatte forze a disposizione, di insistere sul 3-5-2?

Così come congegnato, sabato lo Spezia non avrebbe alcuna chance offensiva, come nelle precedenti trasferte: con la differenza che il Napoli, se è in giornata, non ti lascia giocare come la Juve, ma ti stritola. Né Nzola, né Gyasi sono adatti a fare ciò che questo modulo richiede. Obbligati a giocare quasi sempre spalle alla porta e impegnati a fare sportellate con i difensori avversari, ad entrambi viene preclusa la possibilità di sfruttare la corsa, la loro qualità migliore, con Nzola che non riesce quasi mai a portare su la squadra (ha vinto un solo duello di testa in tutta la partita) e ha piedi troppo ruvidi per dialogare con i compagni (anche una semplice sponda diventa un problema). Molto meglio lanciarlo come un cavallo pazzo al centro di un tridente, con Agudelo e Gyasi che a quel punto potrebbero svariare sulle fasce, servendo cross per il centravanti o inserendosi in area, nonché dare una mano in ripiegamento in mezzo al campo.

Con il tridente così strutturato, o si passa al 3-4-3, con un centrocampo di corsa, con Holm e Reca sulle fasce, Bourabia e Bastoni nel mezzo; oppure passare alla difesa a 4 per un 4-3-3: Ampadu e Nikolaou in mezzo, Holm e Reca terzini; Kiwior di nuovo davanti alla difesa a fare il libero aggiunto, per evitare degli uno contro uno mortiferi come quelli di Arnautovic, magari con l’esplosivo georgiano Kvaratskhelia nelle vesti di giustiziere, e Bourabia e Bastoni mezzali. In entrambi i casi, dare un discreto spazio nel finale a Ellertsson e Sanca: forse non saranno due fenomeni, ma in A senza velocità di base fai poca strada, perché non crei mai la superiorità negli uno contro uno e consenti alle difese di cavarsela senza fatica.

Mirco Giorgi