Meglio di così non poteva cominciare. Lo Spezia arriva alla prima sosta a centro classifica, ma guai ad esaltarsi, anche perché alla ripresa c’è la Lazio in trasferta. La partita con la Sampdoria ha due chiavi di lettura: dal punto di vista della prestazione, gli Aquilotti a tratti hanno surclassato i blucerchiati; se però valutiamo le occasioni espresse, un pari non sarebbe stato uno scandalo, in virtù degli 11 tiri contro 6 dei genovesi, di cui ben 8 contro 3 in porta. Dragowski è stato battuto solo da una prodezza di Sabiri, per il resto ha alzato le paratie da par suo, specialmente nel finale, con la doppia parata su Gabbiadini e Sabiri e la splendida chiusura su Quagliarella nel recupero, ma anche a inizio ripresa su Sabiri e Caputo . Ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Temendo una coperta troppo corta dietro, il piano partita di Giampaolo è parso chiaro: primo tempo prudenziale, Caputo unica punta e Sabiri gran trequartista a sostegno; ripresa più offensiva, ma un atteggiamento davvero spregiudicato solo nel finale per recuperare lo svantaggio: uno spreco enorme non schierare dall’inizio Gabbiadini. Chi invece i suoi punti di forza li usa e li valorizza alla grande è proprio il buon Gotti, che vince la partita dominando alcuni duelli e prendendo il controllo delle fasce, non disdegnando di passare alla difesa a quattro e poi a cinque per condurre in porto i tre punti. Reca e Bastoni comandano a sinistra, ma è soprattutto il mostruoso Holm, ben spalleggiato da Kovalenko, a fare danni a destra.
E’ vero che il pareggio è molto fortunato, ma nasce dallo sfondamento dell’under 21 svedese che ha sbriciolato il lato sinistro della difesa ospite, con Djuricic che latita in copertura non assistendo Augello, spesso messo in mezzo nel due contro uno e punito oltre i suoi demeriti. Con i troppo modesti Leris e Bereszynski a destra, il pallino del gioco è in mano allo Spezia, con Bourabia a dettare i tempi e il solo Rincon a cercare di fare argine, con Villar apparso fuori partita. Questo predominio tattico però non frutta granché. Le punte non giocano male, anche se Gyasi spreca un lancio al bacio dell’ottimo Ampadu mentre Nzola spesso prevale sulla debolissima coppia Murillo-Ferrari. Purtroppo questa squadra non finalizza la mole che crea, soffrendo oltremodo l’assenza del geniale Verde proprio adesso che le cose vanno a meraviglia: di sicuro i punti in classifica sarebbero stati ancora di più.
Nella ripresa prima Audero salva un gol fatto su Ampadu, poi arriva il raddoppio di Nzola, propiziato ancora da un indiavolato Holm. Inizia un’altra partita, con la Sampdoria che si fa pericolosa e lo Spezia in trincea. La coperta corta si è fatta ancora sentire, è bastato che uscisse Bastoni per rendersene conto, ma in porta c’è un autentico Drago e tutto è bene quel che finisce bene. Ma non sempre andrà così: certe ingenuità in fase di possesso e disimpegno altre squadre le farebbero pagare in moneta sonante.
Mirco Giorgi