"Esposito aveva la febbre e non si è allenato"

Le dichiarazioni rilasciate al Resto del Carlino dal presidente Tacopina sul conto di Salvatore Esposito (nella foto) erano destinate a fare rumore. E così è stato, perché è arrivata la replica dell’agente dell’ex capitano della Spal, Mario Giuffredi. "Faccio questo lavoro da 12 anni – ricorda il procuratore – ma questa è stata la trattativa più inelegante che abbia mai fatto nella mia carriera da agente. Alla conclusione di questa trattativa mi sono fatto una promessa: non avere a che fare con Tacopina e non parlarne mai più. All’inizio di settembre il direttore Lupo mi ha chiamato dicendomi che puntavano su Salvatore, certi che avrebbe fatto il salto di qualità: mi hanno proposto di rinnovare il contratto perché poteva andare a scadenza e abbiamo accettato volentieri. Alla condizione che se fosse arrivata la proposta di fare il salto, la società avrebbe ceduto il calciatore per fargli coronare il sogno di giocare in serie A. A novembre è iniziata la trattativa con lo Spezia, e il direttore Lupo è stato messo al corrente di ogni passo. Quando abbiamo iniziato la trattativa, Tacopina non ci ha mai detto che fosse incedibile: ne faceva solo una questione economica per mettere a posto i bilanci del club".

"Se ci avesse detto che non lo avrebbe fatto partire – prosegue Giuffredi – avrebbe disatteso l’impegno preso ma avremmo potuto comprendere visto che era arrivato De Rossi, con cui Salvatore sarebbe rimasto volentieri. Parlando con me direttamente, il presidente ha detto che poteva andare via a condizione che alla Spal arrivassero quattro milioni, ed è stato accontentato. La trattativa è durata due mesi: il calciatore si è sempre allenato correttamente da leader e capitano facendo prestazioni importanti e invogliando lo Spezia a credere sempre più in lui. Il suo comportamento è stato ineccepibile e la sua professionalità non deve essere intaccata. Il 26 dicembre la Spal giocava l’ultima partita di campionato e Salvatore era squalificato. Nei giorni precedenti è andato a Brescia a consegnare i regali alla famiglia sapendo di non trascorrere il Natale con i suoi cari, perché nonostante fosse squalificato voleva stare accanto alla squadra".

"Ma non si è presentato perché ha iniziato ad avere la febbre – puntualizza il procuratore di Esposito – tant’è che è stato inviato un certificato medico. Una persona dell’età di Tacopina dovrebbe dire sempre la verità, questi ragazzi potrebbero essere suoi figli. E non credo che sia coscienzioso sparare a zero su un ragazzo nato e cresciuto nella Spal, dove ha dato e ricevuto tanto. Inoltre, Tacopina ha preteso che il calciatore rinunciasse a 120mila euro lordi e io a 220mila euro netti di commissioni maturate, cosa che abbiamo fatto affinché avvenisse il trasferimento".