REDAZIONE LA SPEZIA

Ventimiglia, trenta milioni di danni

Toti chiede lo stato di emergenza insieme al Piemonte. Squadre di volontari spalano il fango in città

E’ di circa 30 milioni di euro una prima stima dei danni provocati dall’alluvione che la notte scorsa ha devastato una parte di Ventimiglia. A comunicarlo è stato il sindaco della città di confine, Gaetano Scullino, nel corso di un vertice con il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che si è tenuto ieri in Comune. Il conto dei danni (cui si aggiungono quelli nel Basso Piemonte e nel genovese) sale a 50 con le operazioni per togliere il fango, i problemi all’acquedotto e alla fognatura, la passerella Squarciafichi, che è stata spezzata in due, le aree verdi, l’illuminazione, le arginature e le opere di protezione è stato spiegato. Giovanni Toti poco dopo l’incontro di Ventimiglia, congiuntamente al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ha firmato la richiesta dello stato di emergenza indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, Conte e al capo del dipartimento nazionale di Protezione civile Borrelli. Durante la fase di allerta rossa le mareggiate hanno creato onde alte fino a 5 metri, piogge con punte di 630 millimetri in 24 ore. Il sindaco Scullino ha presentato al governatore della Regione un elenco sommario dei danni subiti che hanno riguardato in particolare le strade, l’acquedotto, le fognature, i negozi, le auto, ma non le persone. A causa del maltempo si è allagato anche il centro per tamponi della città del ponente ligure.

Numerosi i cittadini ventimigliesi volontari, fra iquali moltissimi giovani, per tutta la giornata hanno spalato il fango che ha coperto tutte le strade della città. Fino a ieri sera c’era un solo Comune della provincia di Imperia totalmente isolato: si tratta di Triora, in alta Valle Argentina, una delle zone più colpite dall’ondata di maltempo, assieme alla valle Arroscia e a Ventimiglia. I blackout diffusi che dalla notte scorsa hanno interessato migliaia di liguri nelle zone più colpite dal maltempo sono legati "all’impossibilità delle squadre di Enel di riuscire a raggiungere le situazioni su cui intervenire. È uno degli elementi su cui ci concentreremo per ridare condizioni di vita normali" ha detto ieri mattina l’assessore regionale Giacomo Giampedrone. Una task force di E-Distribuzione, costituita da circa 200 persone, tra tecnici e operativi, e da circa 100 mezzi speciali si è messa al al lavoro già dalla scorsa notte, per ridare elettricità nel più breve tempo possibile alle abitazioni senza energia nel più breve tempo possibile. Sono stati già utilizzati 180 gruppi elettrogeni. Nelle prime ore del mattino dopo la notte da tregenda, c’erano circa 15.000 disallineamenti di corrente elettrica e l’obiettivo è quello di risolvere il problema con l’intervento di Enel.

Intanto Rfi (Gruppo Fs) annuncia che già a partire da oggi effettuerà tramite un proprio carrello ferroviario il trasporto di beni di prima necessità nei Comuni di Airole e Olivetta San Michele, in val Roya, isolati a causa del crollo della statale 20 in territorio italiano, dopo frazione Trucco, a Ventimiglia e di alcune frane scese sul versante francese, che rendono inagibile anche la linea ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia. Gli abitanti che vogliono raggiungere la costa sono infatti costretti a percorrere quasi quaranta chilometri, passando per l’entroterra francese. L’iniziativa avviene in accordo con i vigili del fuoco.