Va a prendere i soldi dell'anziano truffato e trova la polizia: arrestato

Si tratta di un trentenne polacco incensurato che si è spacciato per bancario. Un agente rimedia quindici punti di sutura

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La Spezia, 3 maggio 2023 - Anziano vittima di truffa lancia l’allarme: trentenne arrestato dalla polizia.

È stata un’operazione lampo quella condotta dagli uomini della squadra mobile della questura spezzina che hanno arrestato in flagranza di reato un uomo resosi responsabile, in concorso con una persona ancora da identificare, dei reati di truffa aggravata, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale.

Nell’ultimo periodo si è registrato nel centro cittadino, un incremento delle truffe ai danni di anziani, consumate ingenerando nelle vittime il timore di un pericolo immaginario o l’erroneo convincimento di dover eseguire un ordine dell’autorità.

In particolare, in ambito preventivo, sono stati recentemente promossi incontri tra le forze dell’ordine e gli anziani, anche tramite Cna e con il patrocinio di enti territoriali, la diffusione di opuscoli informativi e la pubblicizzazione, attraverso gli organi di informazione, delle più diffuse tecniche utilizzate per consumare le truffe. È stata, inoltre, ulteriormente incrementata la presenza di pattuglie, sia in abiti civili che in uniforme, soprattutto negli orari e nelle zone della città maggiormente colpite da queste odiose forme di reato.

La strategia si è rivelata fruttuosa perché nel primo pomeriggio di ieri, un anziano ha contattato il numero di emergenza 112 segnalando di avere ancora in corso una telefonata con un ignoto interlocutore il quale, presentatosi per il nipote, riferiva che la propria madre, ossia la figlia della vittima, era stata arrestata dalla polizia per aver causato un grave incidente stradale.

Nel frangente il sedicente nipote, infarcendo il racconto con particolari impressionanti, cercava di far credere all’anziana vittima che la figlia aveva investito una donna incinta, che rischiava di perdere il bambino impiegando, tuttavia, una tecnica utilizzata più volte per consumare analoghe truffe ed ampiamente pubblicizzata sugli organi di informazione.

La potenziale vittima, che aveva letto queste notizie, insospettita dal tenore della telefonata, con l’ausilio di un familiare ha allertato le forze dell'ordine, permettendo così a personale della squadra mobile di intervenire tempestivamente e di assistere alle fasi finali della telefonata, che precedeva la consegna di soldi e valori.

Durante la conversazione telefonica, infatti, il finto nipote cercava di rafforzare nell’anziano il convincimento che con l’immediato pagamento di un indennizzo avrebbe preservato la figlia da più gravi conseguenze giudiziarie e, così facendo, lo induceva a pagare una cauzione riponendo soldi e preziosi all’interno di un sacchetto che avrebbe dovuto consegnare ad un fantomatico impiegato di una banca che si sarebbe recato a domicilio.

Al termine della conversazione l’anziano, che alla presenza degli investigatori aveva assecondato il sedicente nipote, secondo le istruzioni ricevute, ha incontrato una persona sopraggiunta sotto casa, nel quartiere Umbertino.

L’uomo, vestito in modo distinto, con il volto travisato da una mascherina chirurgica, occhiali e cappello, si faceva passare per l’incaricato della banca, ricevendo all’interno dell’androne del palazzo il pacchetto contenente i monili richiesti per telefono dal complice.

Immediato l’intervento degli uomini della squadra mobile, appostato sul pianerottolo delle scale e fuori dal palazzo, che ha fermato il truffatore, restituendo subito dopo i preziosi all’anziano.

L’uomo, un trentenne incensurato cittadino polacco, per sottrarsi all’arresto ha tentato di guadagnare la fuga cercando di raggiungere il portone del palazzo, divincolandosi e opponendo una resistenza attiva nei confronti degli investigatori, ma è stato bloccato e tratto in arresto.

Durante le concitate fasi dell’arresto un agente della squadra mobile andava a sbattere contro il vetro del portone dello stabile, che si infrangeva, procurandosi una ferita da taglio suturata, al pronto soccorso, con 15 punti.

Sono tuttora in corso indagini per identificare il complice telefonista, nonché a verificare se la persona arrestata abbia consumato altri analoghi reati in questa provincia ed in quelle confinanti.

L’operazione di polizia giudiziaria conclusa positivamente dalla squadra mobile spezzina, dimostra ancora una volta come la sinergica collaborazione tra forze dell’ordine e la cittadinanza, favorita da altri attori quali associazioni, istituzioni ed organi di informazione, possa realizzare in termini concreti il concetto di sicurezza partecipata.

Dalla polizia, infatti, viene ribadito l’invito alla cittadinanza, in caso di necessità o in presenza di situazioni sospette, a contattare senza esitazione le forze dell’ordine, allertando il numero unico di emergenza 112.

La posizione dell’arrestato – al quale viene contestato il reato di truffa aggravata in concorso nonché resistenza e lesioni a pubblico ufficiale – è ora al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica Elisa Loris e poi del giudice per le indagini preliminari di turno, per un'analisi delle condotte e responsabilità dell’indagato.