"Una cura da cavallo per la sanità" Sos risorse contro la privatizzazione

Questa sera la mozione delle opposizioni alla prova del voto nel consiglio comunale della Spezia

La diagnosi sullo stato di salute della sanità spezzina è impietosa: "Siamo alla vigilia del collasso". La cura auspicata è da cavallo: "Servono più risorse per evitare l’arresto del sistema". Il referto ha la forma della mozione che questa sera sarà discussa e votata in consiglio comunale per impegnare sindaco e giunta al cambio di passo. Porta la firma dei consiglieri di opposizione Martina Giannetti, Viviana Cattani, Dino Falugiani, Andrea Frau, Andrea Montefiori, Marco Raffaelli del Pd; Piera Sommovigo e Giorgia Lombardi di Orizzonte Spezia; Roberto Centi e Patrizia Flandoli (Leali La Spezia), Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune), Franco Vaira (gruppo misto di minoranza). Ieri è stata presentata da Giannetti, Centi, Vaira, gli omonimi consiglieri Lombardi e Montefiori. La chiamata è alla responsabilità per il bene dei cittadini, l’invito è a riporre le bandiere. Nel progress della narrazione i toni si fanno sfida – al sindaco e alla giunta – ad imporsi. Nel mirino c’è Giovanni Toti e la politica della Regione.

"Dietro la rappresentazione dell’obiettivo-efficienza c’è la logica della privatizzazione che si risolve in affari per il privato e innalzamento del costo dei servizi per i cittadini". E’ l’analisi tranchant. Il documento è di tre pagine; nelle prime due è elencata una sfilza di criticità. Eccone alcune: tempi di attesa per visite ed esami estenuanti, carenza di personale, fuga di medici e pazienti, depauperamento dell’offerta sanitaria, "cappio al collo" costituito dal canone annuo di 16 milioni di euro per 25 anni, in capo all’Asl 5, per la futura gestione del nuovo ospedale Felettino, per i cui tempi di costruzione, visto il pregresso, gli auspici non sono certezze.

Il dispositivo finale alla prova del voto è costituito da un inanellarsi di richieste alla Regione e al Governo: più risorse alla sanità pubblica; predisposizione di una programmazione pluriennale per evitare la progressiva privatizzazione dei servizi sanitari; investimenti in personale, attrezzature mediche, manutenzione delle strutture esistenti e nuove strutture territoriali (da inserire già nel nuovo piano socio sanitario 2023-2025); un piano di investimenti per diminuire le liste di attesa per gli esami diagnostici, considerandolo una priorità irrinunciabile; utilizzazione delle risorse della Legge Finanziaria per finanziare l’Ospedale del Felettino per evitare il canone capestro; investimenti per incrementare i posti letto nelle RSA e garantire un’ adeguata assistenza agli anziani e alle famiglie di riferimento; potenziamento della medicina territoriale (infermieri di comunità, ecc) nelle piccole località di provincia prive di ospedali o altri centri sanitari e con alte percentuali di anziani; investimenti nei territori ad alto flusso turistico per sostenere i maggiori costi sanitari legati alla stagionalità.

Sullo sfondo la condivisione delle 63 osservazioni critiche al piano sociosanitario regionale giunte anche da territori guidati dal centrodestra "che hanno posto l’interesse dei cittadini al primo posto rispetto alla logica dei blocchi di potere" dice Vaira rivelando l’esistenza del fuoco amico verso Toti all’atto della votazione nel Consiglio delle autonomie locali. "Peracchini e maggioranza facciano tesoro" è l’appello di tutti i consiglieri.

Corrado Ricci