
Un nuovo linguaggio tra ragazzi dai videogames
Bannare, craftare, boxare, nerfare… non siamo pazzi! Stiamo elencando alcune parole che un videogiocatore potrebbe scambiarsi con i suoi compagni. Significano: espellere qualcuno perennemente dalla partita; costruire; bloccare i nemici all’interno di costruzioni; diminuire la potenza di un’arma. Spesso, insomma, a partire dall’inglese si formano nuovi verbi in -are in italiano. Chi è nuovo nel mondo del videogame, però, può avere serie difficoltà nella comprensione di questo linguaggio, popolare tra i giovani. Online troviamo oggi i giochi di ruolo, che hanno anche la versione da tavolo, e i multiplayer, che si svolgono in rete contro più giocatori. Si possono creare squadre con amici o con perfetti sconosciuti: da tutti i gruppi così costituiti (chat di gioco, forum, gilde) si è generata una lingua variegata, con tanto di glossari. Come spesso accade quando nasce una comunità, anche nell’ambiente dei "gamer" si sono sviluppati neologismi. Alcuni sono stati spiegati anche dall’Accademia della Crusca nella Consulenza linguistica del suo sito: ad esempio "mob", cioè un personaggio creato dal sistema di gioco; "skillare", sviluppare un’abilità, in inglese skill; "crashato" nel momento in cui il gioco è bloccato, e anche "laggato", quando, a causa della connessione di rete instabile, il personaggio va a scatti… termine che abbiamo insegnato ai nostri docenti durante la didattica a distanza: alcuni neologismi stanno uscendo dagli stretti confini del gaming.