REDAZIONE LA SPEZIA

Porto Venere, grave ragazzino dopo tuffo in mare da 22 metri

Si è fatto male lanciandosi dalla Grotta Byron. Aiutato dagli amici prima dell’intervento dell’elicottero

Grotta Byron

Porto Venere, 21 giugno 2020 - Lo specchio acqueo della Grotta Byron di Porto Venere è stato teatro dell’ennesimo tuffo maldestro con gravi conseguenze per il suo protagonista. Ieri è capitato ad un ragazzino di 15 anni. Il minore, calciatore di punta delle squadre giovanili, si è lanciato dall’altezza di 22 metri. Voleva raggiungere il mare in assetto verticale, imbucandosi nell’azzurro con i piedi. Ha impattato invece, violentemente, con la schiena.

Dolori lancinanti, sensazione di paralisi per lui. Fortunatamente è rimasto cosciente. In suo soccorso si sono lanciati gli amici che si erano tuffati poco prima. Uno lo ha raggiunto in una manciata di secondi. E’ stato bravo a gestire la situazione e a compiere quanto era necessario: mettere in sicurezza l’amico, su uno scoglio. Nel frattempo si erano messi in moto i soccorsi istituzionali, allertati da una chiamata al 112. A coordinare le operazioni in mare è stata la sala operativa della Capitaneria di porto. Sul posto due motovedette della Guardia Costiera, di cui la Cp 865 col personale del 118. In campo anche i Vigili del fuoco, con un dispositivo poliedrico: una squadra di terra partita dalla sede centrale, il nucleo sommozzatori e gli specialisti nautici a bordo di due gommoni schizzati via dal distaccamento del porto.

Gli operatori salmastri dei Vigili del fuoco hanno raggiunto lo scoglio a nuoto, prestando la prima assistenza all’infortunato. Complesso il trasporto via terra. Di qui l’entrata in scena dell’elicottero Drago, sempre dei Vigili del fuoco, che ha calato l’aerosoccorritore e il medico, non proprio sulla verticale dello scoglio (perchè troppo prossimo alla parete di roccia) ma in prossimità della riva. Il ragazzo è sempre rimasto cosciente. Ad un proprio momento di paralisi è seguito il movimento lento degli arti. E’ stato così stabilizzato su una barella spinale e, stante l’impossibilità del recupero a filo parete da parte del velivolo con le pale, trasbordato sul gommone dei vigili dei fuoco che hanno poi provveduto al trasferimento alla base del Comsubin dove l’elicottero ha potuto atterrare senza problemi; nella piazzola di punta Santa Marina è avvenuto il trasbordo del ragazzino da un’autolettiga della Marina Militare. Infine il trasferimento all’ospedale San Martino per gli accertamenti sul "sospetto trauma spinale" come indicato nella prima diagnosi. Gli amici dell’infortunato sono stati interrogati dai carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro: nessuna spinta, è trapelato in serata. Corrado Ricci Viliana Trombetta