REDAZIONE LA SPEZIA

"Troppi anni di urbanizzazione tralasciando i criteri di sicurezza"

L’architetto fiorentino Marzi ha studiato la mappa delle strade del territorio evidenziandone le lacune.

L’architetto fiorentino Luca Marzi che ha sviluppato il Peba

L’architetto fiorentino Luca Marzi che ha sviluppato il Peba

Ventiquattro chilometri di strade percorse immedesimandosi nelle condizioni di una persona con disabilità. Un anno e mezzo di rilievi in decine di edifici, raccogliendo tutti i dati utili a costruire una mappa puntuale con tutte le informazioni sulla fruibilità di spazi e percorsi. È questo, in sintesi, il lavoro coordinato dall’architetto Luca Marzi per realizzare il Peba di Sarzana. Associato di Progettazione tecnologica e ambientale all’Università di Firenze, Marzi svolge attività di ricerca, progettazione e consulenza su accessibilità, fruibilità e gestione degli spazi. "Il nostro piano – spiega – è stato costruito considerando tre tipologie di disabilità: sorda; cieca, che si muove in autonomia con bastone secondo le indicazioni della scuola di orientamento e mobilità dell’Unione italiana ciechi; su sedia a ruote a trazione manuale".

In quali condizioni si trova la città?

"Sui 24 chilometri della rete dei percorsi pedonali - spiega Marzi - suddivisi in 583 tratti, abbiamo rilevato che 57 necessitano di interventi puntuali di manutenzione ordinaria, 32 di manutenzione straordinaria, 110 di interventi di ristrutturazione e 142 di inserimenti specifici di supporti tattili sulla pavimentazione. Non sono tantissimi. Si tratta in gran parte di interventi che vanno da un gradino da raccordare ad una zona di pavimentazione sconnessa. I più carenti sono i supporti tattili che vanno inseriti là dove è necessario integrare gli ambienti in cui mancano elementi di riconoscibilità dello spazio. Un cieco percorre con facilità un marciapiede che appoggia su un palazzo. In una piazza, invece, è perso e necessita di pavimentazioni tattili, come quelle che si trovano lungo i binari dei treni".

Per quel che riguarda le diverse aree del territorio?

"Il centro storico - dice Marzi - ripropone le problematiche tipiche di tutti i centri storici. Con l’attenuante che è in piano. Per le sedie a ruote c’è un’accessibilità condizionata a un accompagnatore; alcuni tratti risultano di difficoltà anche con l’accompagnatore. Ma le principali criticità stanno fuori dal centro storico. A sud, dove il tessuto urbano è meno saturo ci sono problemi con buone possibilità di risolverli. Verso nord, invece, ci sono situazioni caratterizzate da decenni di un’urbanizzazione che ha completamente tralasciato il rispetto dei livelli minimi di sicurezza e accessibilità per disabili e pedoni". Altra zona critica è l’area di piazza Terzi e stazione dei bus. "L’accessibilità è bassa e confusa. C’è una grossa commistione tra le zone di parcheggio, marciapiedi ridotti, i carrelli di un supermercato che occupano gli spazi pedonali. È una zona con parecchi problemi che necessiterebbero di essere risolti per migliorarne la fruizione.

A. L.