ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

"Troppe disuguaglianze. Necessaria una riflessione"

L’intervento di Alfonso Maria Iacono, docente di storia e filosofia all’Università

Alfonso Maria Iacono

Alfonso Maria Iacono

"Desidero sollevare alcune questioni, perché il vero e grande problema è il recupero del rapporto tra politica e cultura". Inizia così l’ intervento del professor Alfonso Maria Iacono, docente ordinario di storia della filosofia all’ università di Pisa. "In un’ epoca in cui i partiti sono cambiati e hanno una criticità molto seria che è legata al fatto che poiché ormai c’è una totale corrispondenza tra dimensione di un partito e i tempi istituzionali elettivi, i partiti non sono più in grado di progettare il futuro. Se non vanno oltre, cioè se non sono in grado di fare progetti trentennali ma solo programmi legati ai tempi istituzionali delle elezioni, ogni partito ha un margine di 4 anni al massimo per poter immaginare il futuro". E che la totale perdita di futuro sia uno dei grandi problemi della nostra contemporaneità è una delle questioni poste. Si rifà poi allo storico Moses Israel Finley, mettendo a confronto il modello della democrazia antica con quella moderna: "Come riuscì la democrazia ateniese a tenere e a sconfiggere l’impero persiano? Grazie a tre fattori: la koinonìa, cioè il senso di appartenenza, la dimensione della polis, cioè la comunità che si organizzava istituzionalmente e nella quale avveniva lo scontro per poi ritrovarsi uniti el’ oikos, cioè l’ unità operativa e industriale. Oggi è la tenuta comunitaria dell’ Europa a mancare. Probabilmente abbiamo fatto un errore storico, cioè l’abbiamo immaginata come basata solo sul mercato: per cui oggi ci troviamo ‘disarmati’ dal punto di vista culturale e politico. Occorrere riflettere sugli errori per riaprire una discussione di fondo".

Che cosa stanno diventando le città oggi si chiede ancora il professor Iacono passando dal macro al microcosmo: "Cartoline, sono città fatte di bed & breakfast e fast food: l’Italia è diventata un paese turistico, dipendente da questo e scarsamente autonomo dove il centro non sono più i quartieri, il resto è periferia. E per periferia intendo il concetto, cioè tutti posti che ormai sono ‘non luoghi’, dove non ci si pone più il problema della qualità della vita e si arriva alla perdita del senso di comunità territoriale. Io credo – conclude Iacono – che la sinistra oggi debba riflettere seriamente sulla questione, vivere giorno per giorno tamponando è sbagliato perché le disuguaglianze sono aumentate e stanno aumentando ancora. Necessario è dunque riaprire una riflessione culturale forte, mettendo al centro del problema la questione del futuro".

Alma Martina Poggi