
Il pronto soccorso pediatrico del Sant’Andrea “Francesco Conti“ era stato inaugurato il 15 maggio del 2013 con tanto di benedizione del Vescovo e intervento delle autorità locali. Oggi a oltre otto anni di distanza il reparto si è ritrovato a fare i conti con la carenza di personale sia medico che infermieristico. E per questo si è dovuto sottomettere alla legge dei numeri. Attualmente, infatti, il pronto soccorso pediatrico “apre“ soltanto quando arriva un bambino. Il primo passaggio, il cosiddetto triage viene svolto dal pronto soccorso generale. Insomma quello di solito usato dagli adulti. Poi solitamente il piccolo viene inviato al piano superiore dove si trova la pediatria e visitato dallo specialista.
Una scelta organizzativa che nel luglio scorso era stata condivisa dal direttore generale, Paolo Cavagnaro, e dalla struttura complessa di pediatria e che derivava da "un approfondito esame del numero di accessi" – aveva sottolinato allora il direttore. Una decisione che aveva sollevato un mare di polemiche. Ad avere raccolto le istanze di alcune mamme che avevano trovato il pronto soccorso pediatrico chiuso durante la notte, erano state a luglio di quest’anno Dina Nobili e Federica Pecunia di Italia Viva sottolineando come quella struttura "era una delle peculiarità della nostra Asl che permetteva al bambino di avere un accesso immediato". Daniele Castagna consigliere Pd a Sarzana aveva addirittura chiesto l’intervento del sindaco Cristina Ponzanelli chiedendole di intervenire presso i vertici di Asl per un "buon funzionamento dei servizi".
Ma da quel luglio burrascoso la posizione del direttore generale Cavagnaro non si è spostata di una virgola. E ancora oggi, conferma la bontà di quella scelta. "Con l’organizzazione attuale – ha spiegato infatti il direttore – nella sostanza non cambia nulla perché il pediatra c’è sempre". Il problema sicuramente più importante è invece la carenza di specialisti pediatri sia a livello regionale che nazionale. Un carenza di organico che manda in crisi la stessa struttura complessa già sottodimensionata: in Asl5 mancano all’appello tre pediatri. Se poi si aggiunge il personale in gravidanza la situazione diventa critica: "Tre gravidanze – aggiunge – che non riusciamo a sostituire... ma vanno trovate". Insomma una situazione complicata da gestire soprattutto per quanto riguarda i turni da coprire. E questo vale anche per il personale infermieristico. In entrambi i casi costretti a veri tour de force. "Posso dire che vista la situazione attuale – spiega Luciana Tartarelli segretario provinciale Fials – forse non era neppure il momento di mettere mano all’organizzazione del pronto soccorso pediatrico ma credo che ci siano dei grossi problemi. Manca il personale, ne manca parecchio. Ora poi hanno attivato questa convenzione con il Gaslini". Un accordo che prevede i medici dell’ospedale pediatrico genovese impegnati in prima persona nel trasporto neonatale dei piccoli pazienti. Erano arrivati al Sant’Andrea anche l’altro giorno per il piccolo di 11 mesi che purtroppo non ce l’ha fatta. .
Una procedura che funziona e che, secondo Cavagnaro, la Regione Liguria ha intenzione di estendere anche alle altre aziende sanitarie. Ma la criticità maggiore resta la carenza di personale medico. E quanto accaduto di recente con il concorso non fa ben sperare. L’ultimo bandoo dall’Asl è praticamente andato a vuoto. I due medici pediatri che si erano classificati non si sono neppure presentati. E così il reparto è rimasto ancora una volta a corto di personale. E ora l’Asl 5 sta valutando l’ipotesi di attingere da una graduatoria regionale. Ma la cosa non è così scontata.
A.M.Z.