REDAZIONE LA SPEZIA

"Era felice con la moglie. Poi la tragedia"

Ripresi dalle telecamere della videosorveglianza gli ultimi istanti di vita dell’imprenditore morto precipitando nelle acque del Vernazzola

L’intervento dei soccorritori nelle acque del Vernazzola

Vernazza (La Spezia), 8 giugno 2020 -  Il desiderio di prendere uno di quei bellissimi limoni come ricordo della giornata trascorsa con la moglie a Vernazza. Ermanno Bragoli pensava fossero lì a portata di mano appena al di là della recinzione, dove ad attenderlo c’erano invece 13 metri di pendio fino al torrente Vernazzola. Sembrano esserci ben pochi dubbi sulla tragedia in cui ha perso la vita il 61enne imprenditore di Lugagnano Val d’Arda (Piacenza), titolare di un’azienda di autotrasporti a Fiorenzuola d’Arda. Aveva trascorso la giornata con la moglie 45enne a Vernazza, come facevano spesso: dopo la cena in un ristorante in paese stavano tornando verso l’auto al parcheggio per far ritorno a casa: poi incuriosito da alcune piante di limoni sull’altro versante, Bragoli da quanto ricostruito ha cercato di scavalcare la recinzione per raggiungere le piante ed è scivolato lungo il sottostante pendio. E’ morto per le gravi lesioni riportate nel drammatico volo fino alle acque del torrente: sul posto si sono portati i tecnici del Soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri di Monterosso e sanitari dell’automedica del 118, cui non è rimasto che constatare il decesso del 61enne. Dinamica dei fatti definita, ma per vederci chiaro fino in fondo sono state visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese. Uno mero scrupolo per ricostruire con chiarezza gli ultimi istanti di vita di Bragoli.  

«Abbiamo guardato ogni fotogramma – spiega il sindaco di Vernazza Francesco Villa – da quando la coppia è uscita dal ristorante, fino a quando sono usciti dalle inquadrature della videosorveglianza. Si vede che passeggiano abbracciati, erano tranquilli, felici: stavano andando a riprendere l’auto al parcheggio, poi è successo quel che è successo". Bragoli è caduto di sotto oltretutto nel punto più alto rispetto al torrente, un salto come detto di 13 metri "quando tutto intorno sono molti meno". La notizia della tragedia ha destato sconcerto a Fiorenzuola dove Bragoli era conosciuto per la sua attività imprenditoriale e a Lugagnano, suo paese di origine. Inevitabilmente la memoria va a un altro drammatico episodio capitato nella stessa zona il 9 agosto 2009, quando Massimiliano Fiondella (ex calciatore professionista, originario de Le Grazie) e la fidanzata Sara Scotti (31 anni, avvocato) persero la vita finendo con loro scooter nelle acque del torrente Vernazzola, a poche centinaia di metri dove si è verificato l’incidente dell’altra sera.  

Avevano trascorso la giornata al mare a Levanto, stavano andando a Vernazza dove quella sera era in programma lo spettacolo di Paolo Rossi. Secondo quanto ricostruito, al momento di imboccare una curva lo scooter guidato da Fiondella è uscito di strada sfondando la ringhiera che delimita la carreggiata: un salto nel vuoto poi lo schianto sul greto del torrente Vernazzola. Sull’asfalto nessun segno di frenata. I corpi dei due giovani sono stati ritrovati soltanto la mattina successiva. E l’altra sera, la stessa zona è stata testimone di un’altra tragedia. Claudio Masseglia © RIPRODUZIONE RISERVATA