REDAZIONE LA SPEZIA

Tinetto, scoglio-scrigno di tesori archelogici. "Nel 2022 una campagna di valorizzazione"

L’incursione dei ’bulli’ che hanno lanciato le pietre reperto-riaccende l’attenzione sul sito. La mappa tracciata dall’esperta Aurora Cagnana

Tinetto in una bella immagine di Roberto Celi

La Spezia, 18 agosto 2021 -  Tyrus minor o Tyrellus così, nei portolani medioevali, era segnalato il Tinetto, scoglio-satellite dell’isola del Tino, definita Tyrus mayor. Non un banale scoglio che esaurisce il suo valore nei requisiti geologici o ambientali, comunque elevati per effetto del ’ventre’ in marmo portoro, dei nidi dei gabbiani e dei cormorani e dell’habitat a misura del tarantolino e di una particoalre sottospecie della lucertola Podarcis Muralis. Il Tinetto è molto, molto di più: è uno scrigno di tesori archeologici. Quelli che, lo scorso Ferragosto, sono stati meta dei ’pirati’ di nuova generazione che si sono prodotti in gesti doppiamente sconsiderati: il lancio di pietre-reperto in prossimità di barche da diporto. Per avere una cognizione del valore del sito ci ’illumina’ ora l’archeologa Aurora Cagnana, della Soprintendenza ligure; avviene alla vigilia della nuova campagna di scavo sull’isola del Tino (inizio il 23 agosto) nell’ambito di un progetto di ricerca e valorizzazione delle architetture cristiane nelle isole destinato, in progress, a passare anche, il prossimo anno, dal Tinetto. "Pur essendo storicamente difficilmente raggiungibile (o forse proprio a motivo di ciò?) questo piccolo spazio sul mare è fitto di monumenti cristiani piuttosto antichi" esordisce.  

Tracciamo la mappa... "Sull’emergenza a Sud si trova un piccolo oratorio monoabsidato che risale probabilmente all’altomedioevo. All’esterno presenta residui di una suggestiva decorazione realizzata a stampo sull’intonaco, con motivi a croci ansate all’interno di cerchi. Si tratta di simboli molto antichi, attestati anche su sarcofagi merovingi e su chiese copte. Questo prezioso monumento è una delle testimonianze cristiane più antiche del golfo della Spezia".  

Poi? "Sull’estremità orientale dell’isolotto si trovano invece resti importanti di una chiesa biabsidata, che presenta una tecnica costruttiva un po’ più antica rispetto a quella dell’abaziale del Tino, e che potremmo assegnare ai primi anni del 1000"  

La logica spirituale-architettonica della piccola chiesa? "Sembra essere legata al culto di importanti reliquie che poteva essere ospitato in uno dei due spazi absidali. Successivamente le venne aggiunta un’ulteriore absidiola a Sud-Ovest".  

A quali funzioni liturgiche erano destinati questi spazi? "La domanda presenta ancora enigmi da sciogliere. E’ certa la funzione sepolcrare, perché uno scheletro in fossa terragna venne scoperto negli anni 50 del secolo scorso e numerose tombe in muratura sono risultate addossate al complesso. Non non possiamo escludere che ci fossero anche altri spazi per occupazioni anacoretiche".  

C’è da indagare ancora.... "Nella prossima campagna di ricerche al Tino dedicheremo qualche sopralluogo anche al Tinetto, allo scopo di riesaminare le strutture murarie che attestano una fitta sequenza di eventi architettonici e liturgici".  

Poi? "Col prosieguo della campagna di scavi nel 2022, anche il Tinetto verrà esaminato a fondo. Nell’ambito del progetto di Archeologia cristiana nelle isole di Porto Venere, l’architetto Nicola Gallo, specialista nel restauro di monumenti medievali e nell’allestimento di aree archeologiche, curerà il progetto di conservazione e valorizzazione dei ritrovamenti".  

Corrado Ricci