
di Gianluca Tinfena
Più di 200 partite con lo Spezia, sei stagioni consecutive in maglia bianca, capitano della prima promozione in serie A del club e della prima storica salvezza. Claudio Terzi è a tutti gli effetti nella ‘hall of fame’ della società aquilotta. Capitano in tutto e per tutto, dentro e fuori dal campo, sempre pronto a consigliare i compagni e a dare al gruppo quella tranquillità e calma olimpionica che può infondere solo chi ha alle spalle centinaia e centinaia di partite giocate in carriera. Alla soglia dei 37 anni Terzi è una delle bandiere dello Spezia moderno che sabato scorso contro il Torino si è tolto l’ennesima soddisfazione in carriera dimostrando di essere una colonna portante della difesa aquilotta soprattutto nei momenti topici della stagione.
Cosa si prova ad essere una bandiera dello Spezia?
"Per me è un grande onore e una soddisfazione incredibile. Sono arrivato nel 2015 e ho vissuto tante esperienze in maglia bianca. Ero arrivato con l’obiettivo di portare il club in serie A, non è stato semplice nè immediato, ma la soddisfazione del 20 agosto scorso ha ripagato tutti i miei desideri".
C’è una partita delle più di 200 giocate con lo Spezia che porti nel cuore?
"Sono stati tanti i momenti vissuti in maglia bianca, ma quella più incredibile e che ricordo con trasporto è la rimonta dello scorso anno in semifinale play off di serie B con il Chievo. Dovevamo recuperare due gol dopo una brutta partita a Verona. Al Picco abbiamo vinto 3 a 1 con merito. E’ di sicuro tra le sfide più epiche che ho giocato nella mia carriera".
A proposito di futuro, sei in scadenza di contratto. Resterai allo Spezia?
"Il mio contratto scade a fine giugno, in queste settimane ci siamo concentrati sul raggiungimento dell’obiettivo. A me piacerebbe restare. Nei prossimi giorni parlerò serenamente con la società. In qualunque modo andrà a finire io resterò sempre legato allo Spezia, alla città e ai tifosi per tutti i momenti che mi hanno regalato in questi sei anni".
Hai già deciso quale sarà il tuo futuro quando deciderai di appendere le scarpette al chiodo?
"Sto bene fisicamente e mi piacerebbe giocare ancora qualche anno. Nel frattempo ho conseguito il patentino da allenatore Uefa B e mi sono portato avanti. Mi piacerebbe nel mio futuro intraprendere la carriera da allenatore".
A proposito di allenatori, quali sono stati i tecnici più importanti nella tua carriera da cui hai imparato di più?
"Non smetterò mai di ringraziare Pioli, è stato il mister che mi ha insegnato a credere nelle mie qualità e che mi ha dato la spinta giusta per diventare un calciatore professionista. Ho avuto la fortuna di averlo nelle giovanili del Bologna a inizio carriera. A Siena poi sono stato allenato da Conte. Già allora era quello di adesso e ho imparato tantissimo da lui dal punto di vista tattico ma anche sotto il lato motivazionale. Ha dimostrato con il tempo di essere tra i migliori al mondo".
E mister Italiano?
"E’ un ottimo allenatore, con lui mi sono trovato molto bene in questi due anni. Ha le qualità giuste per emergere".
Ormai sei diventato uno spezzino di adozione, qual è la cosa più bella della nostra città?
"Da anni vivo con la mia famiglia a Lerici. Ho due figli che sono cresciuti qui e nel tempo libero viviamo la bellezza e la tranquillità di Lerici che è un posto davvero unico".
Dei tuoi compagni o ex compagni di squadra allo Spezia con chi hai legato di più?
"In questi anni ho avuto tantissimi compagni di squadra diversi. E’ rimasta una bella amicizia con Mora, Mastinu e con Bartolomei. Dei ragazzi di quest’anno ho creato un bel legame di amicizia con Marchizza. Ma siamo un gruppo davvero unito ed è stato questo il valore aggiunto di un traguardo straordinario ottenuto con merito al termine di una stagione da incorniciare".