Il terreno adiacente alla scuola è inquinato, ma i genitori si oppongono al trasferimento dei bimbi. Accade a Fossamastra, dove da giorni tiene banco la vicenda dei terreni recentemente acquisiti da Palazzo civico, sui quali l’amministrazione comunale ha progettato la realizzazione di un parco giochi comunale a due passi dal plesso scolastico e dalla scuola dell’infanzia intitolata a don Mario Scarpato. Sono state proprio le analisi propedeutiche all’inizio dei lavori a fare emergere la contaminazione di quei terreni: la presenza – superficiale, ma oltre i limiti di legge – di agenti inquinanti correlati a fumi e gas di scarico dei veicoli, ha fatto suonare il campanello d’allarme, con il Comune che non ha solo avviato un confronto con Asl5 e Arpal, ma a pochi giorni dall’inizio della scuola ha preso in considerazione l’ipotesi di un immediato spostamento dei bambini della scuola dell’infanzia nella palazzina ex Tarros, inaugurata di recente dopo i lavori di riqualificazione. Una soluzione che tuttavia è stata fortemente osteggiata dai genitori, che si sono opposti fin da subito alla soluzione proposta dal Comune. Neppure una riunione, tenutasi nei giorni scorsi proprio all’interno della nuova palazzina, ha fatto cambiare idea ai genitori, che hanno detto definitivamente no al trasferimento proposto dal Comune: alla fine, i piccoli continueranno a frequentare la propria scuola, che sarà accessibile solo attraverso un percorso transennato, mentre l’area verde scolastica, attrezzata con giochi, sarà inaccessibile.
"Dopo varie riunioni, nelle quali abbiamo proposto un’alternativa, abbiamo accolto le istanze di gran parte dei genitori, contrari al trasferimento – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Pietro Antonio Cimino (foto a destra)– L’accesso alla scuola dell’infanzia avverrà attraverso un corridoio transennato; nel frattempo, di concerto con Asl5 e Arpal, avvieremo un piano di caratterizzazione dei terreni, così da valutare l’estensione e la consistenza dell’inquinamento del terreno, e progettare poi l’intervento di bonifica, che potrebbe prevedere la rimozione dello strato superficiale del terreno. I limiti di legge, d’altronde, sono più stringenti per ciò che concerne l’utilizzo dei terreni da adibire ad area verde". Di certo, questa rischia di non essere l’unica preoccupazione per le famiglie di Fossamastra: lo smantellamento del nastro trasportatore del carbone, a due passi dalle scuole, è motivo di preoccupazione di molti genitori.
Matteo Marcello