
Tappezzeria e falegnameria La nautica chiede artigiani
Il tappezziere nautico è come un sarto di alta moda. Rossella Campice spiega attraverso questa similitudine la particolarità del proprio mestiere, fatto per la gran parte di creatività e attenzione al dettaglio. Una vera e propria arte che ora, grazie al nuovo laboratorio inaugurato ieri mattina all’interno dell’istituto Einaudi Chiodo, avrà maggior possibilità di essere tramandata. Un’aula al piano terra della scuola, un po’ sotto il livello della strada, come era tipico per le antiche botteghe artigiane. Sino agli anni 50, sia che si trattasse di calzolai, sarti o camiciai, gli allievi erano nella maggior parte dei casi giovanissimi. L’età così bassa e il duro apprendistato permettevano a manine in molti casi di bambino, di raggiungere nel giro di qualche tempo una perizia e un’abilità naturale, una padronanaza quasi “biologica“ del mestiere. Questo ha reso per tanto tempo l’artigianato italiano senza pari"
"Un patrimonio di competenze - spiega Rosella Campice, la titolare di Tapezzeria nautica Rmg che sta accompagnado i ragazzi durante il corso – che rischia di andare perduto. La sinergia tra vari enti – l’istituto, il Comune della Spezia, il gruppo San Lorenzo, Cna, Confartigianato e Isforcoop – ci permette oggi di avere un luogo perfettamente attrezzato per trasferire a ragazzi di 15, 16 e 17 anni una professionalità che altrimenti andrebbe persa". Tutti i diplomandi saranno assunti da aziende del territorio, perchè la domanda di manodopera qualificata in questi settori è alta. Artigiani che sappiano lavorare con le mani, con la mente e con il cuore sono ricercatissimi, perchè non se ne trovano. E allora accadde spesso che i grandi cantieri che operano nel Golfo, si rivolgano ad aziende di Bergamo, di Bologna o di Firenze. Una tendenza che va invertita, perchè i tappezzieri intervengono non solo nella costruzione di una nuova imbarcazione ma anche ogni anno nel refitting. Tendalini, cuscineria e arredi per veri e proprio salotti galeggianti nel caso delle barche più grandi, sono sempre una sfida. Nessun pezzo si può fare in serie. Si parte da un disegno su un foglio bianco, si abbinano i colori, si scelgono i materiali. Per riusicre a fare la differenza servono manicalità per il particolare e grande gusto. I giovani che riusciranno a fare proprie queste qualità, avranno un futuro lavorativo brillante.
Vimal Carlo Gabbiani