MARCO MAGI
Cronaca

Svelati 300 nuovi sigilli inediti. Un grande evento al museo. In mostra tanti pezzi pregiati

La più grande e completa collezione privata raccolta dai coniugi Lilian e Euro Capellini. Il conservatore Barbara Vitale: "Valorizzazione complessiva dei Sistema museale civico".

Il Museo del Sigillo della Spezia conserva ed espone la più grande e completa collezione privata di sigilli che sia mai stata raccolta, frutto di trent’anni di ricerche sul campo fatte da i coniugi Lilian e Euro Capellini, affiancate da contatti con le più famose case d’asta e si è avvalsa di collaborazioni con i maggiori studiosi del settore che hanno curato le pubblicazioni dei cataloghi specifici. Questo fine settimana (dopo l’inaugurazione di ieri) vengono svelati 300 nuovi sigilli inediti con un grande evento che ospita anche una serie di conferenze, laboratori ed appuntamenti. Dallo scorso anno, con il ruolo di conservatore – che già ricopriva dal 2013 alla Palazzina delle Arti – Barbara Viale.

Perché si ritiene il Museo del Sigillo della Spezia il più importante d’Europa?

"I rapporti con l’Archivio Segreto Vaticano, con l’Archivio della città Proibita di Beijing e con la maison Lalique di Parigi – esordisce Viale – hanno consentito di selezionare il materiale realizzando, a giudizio di esperti in sigillografia europei, americani ed asiatici, un’esposizione unica nel suo genere qualitativamente e quantitativamente. Il risultato di tanto appassionante lavoro di ricerca, è una collezione composta da più di 1800 esemplari che coprono un arco temporale che spazia dal IV millennio a.C. fino al XIX secolo".

In che modo?

"Dai numerosi reperti provenienti dall’asiatica Mezzaluna fertile, dove questi strumenti fecero la loro prima comparsa, si passa alle matrici-amuleto egiziane in pietra o ceramica, agli anelli sigillari di epoca romana, agli esemplari medievali, rinascimentali, barocchi, neoclassici e floreali. Non mancano esemplari provenienti dall’America Precolombiana, dalla Cina, dal Giappone e da aree di influenza islamica. Sezioni particolari sono dedicate a manufatti Lalique e Fabergé. Il Museo dal 2015 è stato arricchito grazie all’inserimento di una nuova collezione, composta da 61 pregevoli esemplari provenienti da Europa, Asia e Stati Uniti d’America, databili tra l’inizio del XVIII secolo e i primi decenni del XX., donati dalla Famiglia Fiocchi Banfi".

Quali sono i tre pezzi più pregiati?

"Sono moltissimi e per differenti ragioni, quali la preziosità dei materiali di cui sono costituiti, l’appartenenza documentata ad illustri personalità o ancora l’ideazione da parte di artisti di fama. Dovendone scegliere tre, direi: il sigillo in giada risalente alla Dinastia Qing e appartenuto alla contessa di Bismark. Il sigillo inglese con impugnatura di quarzo citrino e matrice corredata da una ghiera d’oro, che reca la dedica From grandmama V.R. (dalla nonna V.R.); il sigillo fu donato dalla regina Vittoria al nipote Albert Wilhelm Heinrich. E il sigillo con il pomolo decorato da un realistico mazzo di fiori di pasta vitrea inglobato in un terso cristallo sfaccettato, di esso se ne conosce l’esistenza solamente di un altro esemplare uguale, appartenente ad una collezione giapponese, per cui assegnerei a lui il primo gradino del podio".

E quelli che riscuotono maggior successo da parte del pubblico?

"Sicuramente i 22 sigilli realizzati a stampo su vetro, che recano la firma di René Lalique, uno dei più famosi e raffinati maestri dell’arte applicata del ’900".

Per lei invece?

"I sigilli della nostra collezione sono tutti pregevoli e di grande valore, ma uno degli esemplari da me prediletti è senza dubbio il sigillo Art Nouveau costituito da un’elegante piccola scultura in bronzo dorato, raffigurante una giovane donna assorta nel canto che reca tra le mani uno spartito musicale".

Tra i bambini che lo visitano, qual è la maggiore curiosità? "I piccoli sono attratti sicuramente dai sigilli più antichi, dalle matrici-amuleto egiziane in pietra o ceramica, dagli anelli sigillari di epoca romana; tutti esemplari che possono contestualizzare nell’ambito dei programmi di studio seguiti a scuola. Molto amati sono poi tutti i sigilli a tema animalistico".

Esiste un sigillo che ‘manca’ al museo spezzino?

"Il desiderio di ricercare sempre pezzi nuovi e preziosi accompagna costantemente la nostra professione, ma la collezione del Museo del Sigillo è talmente ricca e documenta così accuratamente la materia, che mi sento di considerarla completa".

Perché avete ritenuto necessario un rinnovato allestimento museale?

"È in corso una valorizzazione complessiva dei Sistema museale civico e in questa ottica rientra anche il Museo del Sigillo con un rinnovamento degli spazi espositivi e degli allestimenti, una maggiore digitalizzazione e informatizzazione delle informazioni, una nuova agevole guida di supporto alla visita che descrive i sigilli esposti sala per sala".