Sui libri a 55 anni inseguendo l’assunzione. "Questo concorso la nostra ultima speranza"

Le Oss di Coopservice si preparano a sostenere l’esame per entrare in Asl. I posti sono 33. "Nessuna di noi merita di restare senza lavoro"

La Spezia, protesta delle Oss in consiglio comunale (Foto archivio)

La Spezia, protesta delle Oss in consiglio comunale (Foto archivio)

La Spezia, 17 dicembre 2022 - Chiuse in casa a studiare. Chine sui libri, come ragazze che stanno preparando un esame o un’interrogazione. Con la differenza che in gioco c’è molto di più e l’età non è più quella di chi deve passare, più o meno volentieri, le proprie ore sulle pagine dei manuali. "Mi dica lei se a 55 anni è normale ritrovarsi in queste condizioni... Il concorso sarà un massacro e l’aspetto più grave è rappresentato dal fatto che sarà una guerra tra poveri". Monica Finotti, operatrice socio sanitaria di Coopservice per 15 anni in servizio al Pronto Soccorso di Sarzana, è delusa e arrabbiata. Ma non completamente rassegnata. Almeno nella volontà di denunciare quello che non esita a definire un trattamento vergognoso. "Per Asl 5 abbiamo sempre dato l’anima, senza contare la prova di serietà professionale offerta durante il periodo più critico della pandemia. Da essere definiti eroi a finire in mezzo a una strada purtroppo però il passo è stato brevissimo". Come tutte le sue colleghe, Monica sta studiando per superare il concorso riservato ai dipendenti di Coopservice. La selezione premierà 33 di loro, che entro il prossimo febbraio saranno assunti a tempo indeterminato in Asl 5 con la qualifica di operatori socio-sanitari. "L’aspetto più triste è il fatto di dover concorrere con colleghi ed amici. Persone che conosco e che stimo, con cui ho diviso i momenti difficili della lotta al virus e quelli ancora più ardui delle manifestazioni per cercare di non perdere il posto.

Se voglio continuare a lavorare dovrò essere più brava di loro al concorso ma la verità è che tutti meriteremmo di non rimanere disoccupati". Mors tua, vita mea. Con la tristezza nel cuore. Perché i posti a disposizione sono 33 mentre loro sono più di 100. Più della metà resterà fuori. Su questo fronte non sembrano rassicurare per nulla le recenti dichiarazioni degli assessori regionali Gratarola e Giampedrone che, dopo una recente interlocuzione con la gran parte delle strutture convenzionate sul territorio provinciale, hanno annunciato la possibilità di oltre 30 assunzioni già a partire da gennaio 2023. "Nessuno tra noi crede alla ricollocazione nel privato, almeno con contratto a tempo indeterminato. Dio solo sa quanti curriculum ho mandato a partire da giugno, quando siamo rimasti a casa. Non ho mai avuto nemmeno una risposta. Perché ora dovrebbe cambiare qualcosa?" Verso tutte le istituzioni c’è una grande amarezza, un misto di rabbia e delusione.

"Ci era stato detto che nessuno di noi sarebbe rimasto senza lavoro, da mesi attendiamo una ricollocazione. I politici hanno sempre sfruttato la nostra vicenda per fini elettorali, non abbiamo più fiducia nelle loro parole". Il periodo delle festività natalizie è vissuto con mestizia, è la preoccupazione a dominare i pensieri degli oss di Coopservice. Avendo un contratto a tempi indeterminato molti lavoratori avevano fatto dei progetti, aperto dei mutui, programmato gli studi universitari per i figli. Piani che ora potrebbero andare a carte e quarantotto, mandando in fumo anni di sacrifici. "Ho colleghi che sono caduti in depressione, molti soffrono di attacchi di panico. Alcuni non riescono più a dormire senza svegliarsi 3-4 volte a notte, altri non sono più in grado di guidare l’auto. Ci hanno portato via parte della nostra dignità. La testa però la manteniamo altissima. Sono altri quelli che si dovrebbero vergognare".