REDAZIONE LA SPEZIA

Militare condannato a 10 anni di carcere per lo stupro di una 15enne

I fatti risalgono alla notte tra il 29 e il 30 giugno scorso in un prato vicino a piazzale Clodio, nella capitale

Carcere

La Spezia, 6 marzo 2016 - Dieci anni di reclusione, più tre di libertà vigilata. E’ la condanna emessa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Roma nei confronti di Giuseppe Franco, 31enne militare di Marina accusato di aver stuprato una ragazzina di 16 anni, nella notte tra il 29 e il 30 giugno scorso in un prato nei pressi di piazzale Clodio, nella capitale.

L’uomo, originario di Cosenza, sottocapo di seconda classe di base alla Spezia, in forza a Maristanav (il comando della base navale), avrebbe dovuto imbarcarsi il giorno prima di essere arrestato su nave Vesuvio, anch’essa di base alla Spezia. Il militare, che era a Roma in licenza, secondo quanto accertato dagli inquirenti si sarebbe avvicinato ad un gruppo di ragazzine, di ritorno dallo spettacolo di fuochi d’artificio a Castel Sant’Angelo, ferme alla fermata dell’autobus esibendo un tesserino per accreditarsi come rappresentante delle forze dell’ordine. Con un pretesto è riuscito a persuadere una di loro, sedicenne di origine barese, a Roma per lavoro, a lasciare le sue amiche e dopo averla condotta in un prato a poca distanza dal Casale Strozzi, nella zona di piazzale Clodio, ha abusato di lei. Impossibile per la ragazzina ribellarsi all’uomo.

A lanciare l’allarme le amiche della ragazzina che non la vedevano tornare e hanno chiamato la madre della 16enne che si è precipitata sul posto in tempo per vedere l’uomo in fuga dopo che aveva riportato la vittima dove erano le amiche. La fuga però fu ripresa da alcune telecamere e grazie alle immagini e ad alcune descrizioni dei testimoni, ed anche ad un errore fatale del marinaio, gli uomini della squadra mobile sono riusciti ad arrestarlo. L’uomo infatti, poco lontano dal capolinea degli autobus dove aveva agganciato le adolescenti, aveva legato la sua bicicletta.

I poliziotti si sono appostati e la notte successiva hanno sorpreso un altro uomo, il fratello del marinaio, che era andato a recuperare la bici. In casa di quest’ultimo - denunciato per favoreggiamento - era nascosto il marinaio. Nell’appartamento i poliziotti hanno trovato i pantaloncini che indossava la sera dello stupro, che erano stati lavati. A completare il quadro, il riconoscimento della vittima. Il militare è stato subito sospeso dopo l’arresto dall’impiego dal ministero della Difesa.