Il legale degli imputati di lesioni aggravate all’odio razziale per le aggressioni a coetanei di sinistra, l’avvocato Cesare Alieti Bruzzi (professionista di provata esperienza che palesa con orgoglio le sue radici di destra) sostiene che i fatti che hanno portato sotto processo i suoi clienti sono stati mediaticamente gonfiati e che vanno nell’alveo degli eccessi giovanili, senza alimentare allarmismi. Certo la lettura dei messaggi scoperti in chat dalla Procura della Repubblica indagando sulle aggressioni di cui sono state vittime due ragazzi che palesavano (con cover del cellulare e maglietta) vicinanza ai valori della Resistenza fa venire i brividi: esaltazione del nazionalsocialismo, epiteti razzisti, propositi di reclutamento tra gli ultras per una mobilitazione allargata si inanellano nel dialogare al riparo da intrusioni che, alla distanza, sono state però quelle dei carabinieri su mandato della Procura. Cd e informative hanno costituito gli ancoraggi delle aggravanti contestate,
Il tema, già oggetto di analisi ieri da parte del co-presidente del Comitato unitario della resistenza Giorgio Pagano che invita ad aprire le occhi sul fenomeno, è affrontato dall’onorevole e vicesindaco spezzino Maria Grazia Frijia, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, che dà immediata disponibilità ad un’intervista, ritagliandosi uno spazio di tempo, tra gli impegni parlamentari che nei primi giorni della settimana la portano a Roma.
Riflessioni dopo la ricostruzione della vicenda processuale?
"L’odio e la violenza, in tutte le loro espressioni sono da condannare: il dialogo e il confronto devono sempre prevalere ed essere il modus operandi prioritario anche per i ragazzi. Se manca la dialettica del confronto nelle scuole e nelle università, se la propaganda inutile prevale sulla volontà di addivenire a una soluzione condivisa, si rischia di indottrinare i giovani privandoli della capacità di utilizzare il ragionamento critico".
Non vede ritorni di fiamma del fascismo?
"Trovo anacronistico, nonché fuorviante, che si parli ancora di rigurgiti fascisti. Questa pagina della nostra storia si è chiusa ed è inutile continuare ad alimentare polemiche e resuscitare fantasmi".
Se avesse di fronte i ragazzi-imputati protagonisti della storia cosa direbbe loro?
"Direi che studiare la storia non serve solo a prendere un bel voto, serve ad abituarsi a ragionare su quel che è stato per proiettarsi in modo critico verso ciò che sarà. Solo così possiamo avere una speranza di evitare di commettere gli stessi errori".
E ai ragazzi vittime delle aggressioni cosa direbbe?
"Anche a loro direi di fare tesoro della storia e, ammesso che per un attimo possano averci pensato, di non coltivare propositi di vendetta".
Cosa farà il 25 aprile, anniversario della lotta di Liberazione dal nazifascismo?
"Il 25 aprile ovviamente parteciperò alle celebrazioni della giornata. Ci tengo a sottolineare che questa è una ricorrenza di cui si è appropriata la sinistra. Trovo che sia necessario sintonizzarci sul fatto che si tratti di una festa della Nazione, di una festa trasversale. Quello che, a mio avviso è necessario raggiungere è una pacificazione concreta".
Il palesare pensieri razzisti a mezzo chat - quella istituzionale di maggioranza - si è risolto in un boomerang per il consigliere Umberto Costantini, complice il fuoco amico. Sviluppi della storia?
"Ha chiarito la sua posizione e si è scusato. Credo che ce ne sia quanto basti per permettergli di continuare a sviluppare con serenità la sua attività di consigliere comunale sulla spinta di un vasto consenso popolare, quello delle persone che ben conoscono Umberto".
Corrado Ricci