REDAZIONE LA SPEZIA

"Soccorsi in balìa del fortunale"

Il racconto dello skipper dopo la perdita dell’ancoraggio e l’elica bloccata. "Grazie alla Guardia Costiera"

L’imbarcazione a vela Nanda all’ormeggio a Porto Venere

Isola Palmaria, 6 agosto 2020 - "La concatenazione degli eventi è stata quella tipica della sfiga. Ce la siamo vista brutta, mentre imperversava il fortunale. Ma con giuste decisioni e l’intervento tempestivo della Guardia Costiera abbiamo superato l’emergenza e il rischio di spiaggiare sull’isola Palmaria con la barca ingovernabile".

Andrea Maiorana, fiorentino, skipper di lungo corso, racconta la drammatica avventura vissuta l’altra notte, in piena allerta-temporali, nel canale di Porto Venere, insieme ad altri cinque amici toscani, tra cui una bimba, sulla sua barca a vela di 12 metri. Questa, ancorata in fregio al Terrizzo su un fondale di 8 metri, è stata bersagliata da una bomba di vento.

"C’eravamo ridossati lì in previsione di venti sostenuti da quadranti meridionali. Ma il temporale ha capovolto la direzione delle raffiche, soffiate fino a 30 nodi. Risultato: l’ancora, che pur era stata calata col corredo di 24 metri di catena, ha arato nel fango. Abbiamo cercato di salparla ma siamo così finiti sul limitare dello specchio acqueo dello stabilimento balnerare dei dipendenti civili della difesa. E lì è accaduto l’altro imprevisto: acceso il motore, sull’elica si è arrotolata la cima di deliminazione dell’area balneabile. Risultato: la barca a ingovernabile". Che fare? 

"Abbiamo mantenuto la calma, indossato i salvagenti; calato nuovamente l’ancora; la cima sull’elica ha avuto l’effetto di trattenerci. Il rischio di spiaggiare era infatti reale. Nel frattempo abbiamo chiesto via radio l’intervento della Guardia Costiera. La vedetta è arrivata a razzo. Si è affiancata, ci ha posto in sicurezza. Poi, sempre sotto l’incalzare del vento, le altre operazioni: recupero dell’ancora, taglio della cima aggrovigliata sull’elica, trasferimento a Porto Venere con l’assistenza della vedetta che aveva preso a pacchetto la barca, accompagnandoci al molo. All’equipaggio va tutta la nostra gratitudine!". Ripresa la funzionalità dell’elica, il ritorno alla base: il marina del Fezzano. Lezione da trarre: meglio stare in porto in vista di temporali, attenzione ai fondali traditori e, in caso di ancoraggio, abbondare con la catena. Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA