Sanatoria sui terreni civici, sollecitato ricorso alla Consulta

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L’Associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un’istanza al Governo perché promuova ricorso davanti alla Corte costituzionale avverso le disposizioni contenute nella recente legge di stabilità della Regione Liguria che promuovono una vera e propria sanatoria delle occupazioni illecite dei terreni a uso civico abusivamente occupati. La legge (212021), all’articolo 15, consente di "sanare l’occupazione senza titolo o senza valido titolo di beni del demanio civico, anche a definizione di contenziosi pendenti, mediante conciliazione stragiudiziale conclusa dal comune, acquisito il parere favorevole dell’amministrazione separata dei beni di uso civico … , se esistente, e previa autorizzazione della Giunta regionale".

Detta in estrema sintesi, viene introdotta la possibilità di sanare le occupazioni illegittime dei terreni a uso civico e, addirittura, la possibilità di sdemanializzazione per importi decisamente molto contenuti in base ai criteri posti dalla norma stessa e che saranno individuati dalla Giunta regionale. "La norma – spiega Stefano Deliperi, presidente del GrIg – introduce nell’Ordinamento regionale ligure un’abnorme ipotesi di sanatoria in via di conciliazione delle occupazioni abusive di terreni a uso civico in palese danno dei valori ambientali del territorio e delle collettività locali". Perchè? "I terreni a uso civico e i demani civici costituiscono un patrimonio di grandissimo rilievo per le collettività locali, sia sotto il profilo economico-sociale che per gli aspetti di salvaguardia ambientale (valore riconosciuto sistematicamente in giurisprudenza). Nel caso di specie, i cittadini residenti nei Comuni della Liguria ove sono presenti demani civici sono gli unici titolari dei diritti di uso civico nei rispettivi demani civici. La Giunta regionale ligure, presieduta da Giovanni Toti, anziché promuovere finalmente un completo censimento delle aree ricadenti nei demani civici e il recupero ai demani stessi dei terreni occupati abusivamente, ha invece inteso premiare le occupazioni illegittime, danneggiando le comunità locali titolari dei diritti di uso civico.

La presentazione e inserimento in sordina della disposizione, senza alcun dibattito pubblico, induce purtroppo a pensar male e fa supporre l’esistenza di parecchie situazioni illecite, nelle quali le terre collettive sono state colpevolmente lasciate nelle mani di occupanti senza titolo e di speculatori". Secondo il Gruppo d’Intervento giuridico il tema meriterebbe una forte attenzione da parte delle forze sociali e politiche. Si stimano cinque milioni di ettari di terreni rientranti nei demani civici in tutta Italia. Boschi, pascoli, litorali, terreni agricoli, zone umide. "I diritti di uso civico - sostiene Deliperi - sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili".