REDAZIONE LA SPEZIA

Sala museo allestita nella base La storia raccontata dai reperti

Dagli antichi scafandri realizzati da Galeazzi alle attrezzature per raggiungere 300 metri di profondità

La base segreta del Varignano è anche uno scrigno di tesori, quelli che raccontano l’evoluzione dei mezzi che hanno scandito la storia dei reparti speciali della Marina Militare. Alla consolidata sala-museo che narra la storia dei mezzi d’assalto degli incursori (senza spingersi fino a quelli più moderni, top secret) si affianca ora il presidio culturale che abbraccia le vicissitudini tecnologiche dei palombari, la cui scuola mise le basi al Varignano nel 1910, dopo il battesimo avvenuto nel 1849 a Genova.

La sala storica sarà visitabile solo in occasione di cerimonie ed eventi speciali. Ma centra l’obiettivo perseguito dal comandante del Raggruppamento "Teseo Tesei", l’ammiraglio Massimiliano Rossi, di raccogliere in un unico contenitore le attrezzature-chiave nella genesi e dello sviluppo del rapporto uomo-mare nella sua proiezione verso gli abissi. L’esposizione, allestita in una stanza del complesso monumentale che si affaccia sul piazzale, è stata curata, su mandato del comandante del Gruppo Operativo Subacquei, il capitano di vascello Giampaolo Consoli, da due capitani di fregata: Giorgio Bisaglia e Giovanni Modugno. L’esposizione racconta l’evoluzione degli scafandri e degli autorespiratori, passando per quella delle maschere e delle pinne; in mostra anche un rov, un apparecchio filoguidato per le esplorazioni in profondità.

C’è poi una chicca che testimonia la simbiosi della base militare col borgo delle Grazie che, non a caso, si fregia del titolo di "città dei palombari": uno dei primi diplomi rilasciati dalla scuola, nel maggio del 1819. Riporta il nome di Costantino Schiffini. Il bisnipote Costantino Calvi, che colse la venerazione per il documento avuta dall’avo che lo aveva incorniciato, lo ha donato la scorsa estate a Comsubin nell’ambito dell’allestimento curato dalla Pro Loco per celebrare la nascita della prima associazione dedita al territorio in Italia e con essa la città dei palombari. Ieri Costantino Calvi è stato tra i pochi invitati alla cerimonia (svoltasi in assetto antiCovid); fra questi Paolo Ferrari, figlio di Luigi Ferrari (Medaglia d’Oro al valore Militare) e Antonio Cressi, rappresentante della CressiSub