Sagre a rischio. E c’è chi pensa al numero chiuso

Da Stadomelli alla Serra passando per Cadimare tutte le feste alla prova del distanziamento sociale

L’ultima edizione della sagra ‘Sapori e colori del Golfo’ a Cadimare

L’ultima edizione della sagra ‘Sapori e colori del Golfo’ a Cadimare

La Spezia, 25 maggio 2020 - Ingresso se necessario contingentato, se possibile percorsi separati per l’entrata e l’uscita, l’eventualità di rilevare la temperatura corporea, mentre tutti, utenti e operatori, dovranno indossare la mascherina. Le nuove linee guida inviate al Governo disciplinano i settori rimasti ancora fermi, ad esempio, con quelle disposizioni, lo svolgimento di feste e sagre. E così ci siamo confrontati con gli organizzatori di alcune della manifestazioni più importanti della nostra provincia, per conoscere intenzioni e progetti di quest’estate marchiata Covid-19.

Il nostro viaggio inizia dalla Serra di Lerici con la sua ‘Sagra della lumaga’ nata nel 1967. "Per come è organizzata – spiega il presidente dell’Arci, Luigi Bucci – non è immaginabile farla, seguendo le attuali norme per il distanziamento (di un metro, ndr). Sarebbe in programma dal 20 al 23 agosto, ma nel caso che magari entro la fine di luglio cambi qualcosa, potremmo continuare la tradizione. È una festa che serve a finanziare le iniziative culturali del circolo e far vivere il paese". Dall’altra sponda del golfo spezzino, andiamo... alla Sagra del Muscolo organizzata dalla Borgata marinara di Cadimare. "Vedremo come si svilupperà l’andamento delle riaperture, ma farla a luglio come è da sempre in programma, credo non sarà possibile – spiega il vicepresidente Paolo Lucilli –. Terminato lo stato d’allerta potremmo pensare a una festa magari verso settembre. Lo scopo della sagra pre Palio del Golfo, così come per molte altre società che gravitano nell’ambito delle borgate, è quello di autofinanziare l’attività. Oltre ai contributi del Comitato, di Comune e Ap, sono necessari anche fondi derivanti da questo tipo di kermesse. Ragioneremo più avanti perché, per la preparazione, occorre almeno un mese e dunque va calcolato se il gioco vale la candela".

Rimaniamo a Cadimare per la festa ‘Sapori & colori del Golfo’, con la sua nota acciuga ripiena. "Non abbiamo ancora espresso definitivamente il pensiero attraverso il direttivo – afferma il vicepresidente della pro loco Giuseppe Meola – ma siamo orientati a non proporre l’appuntamento dal punto di vista gastronomico. Seguendo le direttive governative proporremo un’iniziativa interessante e corposa, un approfondimento culturale che abbraccerà la storia del borgo, magari anche una mostra fotografica. Vogliamo creare serate estive dove potersi comunque svagare, in modo che le persone possano non pensare, almeno in quei momenti, alla tragedia che ci sta colpendo. Presenteremo in Comune il nostro progetto proprio questa settimana".

Dal mare all’entroterra per i promotori di ‘Noi per il Gaslini’, rassegna benefica promossa a luglio dal Club Italiano del Colombaccio nel Parco degli Alpini a Follo. "In settimana – afferma il presidente Federico Celsi – parlerò con l’assessore al turismo. Anche il Comitato di San Isidoro è nelle stesse condizioni e magari potremmo riuscire a realizzare una festa insieme, andando più avanti nel tempo. Unendo le forze potremmo farcela. Da soli non credo, perché molti di noi, da volontari, hanno sempre utilizzato le ferie dal lavoro per quei giorni, ma personalmente l’ho sfruttate in questo periodo recente, invece di andare in cassa integrazione".

Restiamo in Val di Vara e ci spostiamo a Stadomelli, dove il locale Gruppo sportivo e tutto il paese si occupano della riuscitissima ‘Festa Scozzese’. "Ne abbiamo parlato proprio con gli amici della Scozia – spiega Diego Drovandi, presidente del Gruppo – e la loro presenza sarebbe stata poco probabile. La stavamo organizzando per luglio, ma abbiamo dovuto disdire intanto la band di Nick, poi abbiamo stoppato l’ordinazione del pesce, per il fish & chips. Se ci fosse una situazione altamente favorevole, che garantisse la sicurezza e allo stesso lo svolgimento di una festa, abbracceremo la soluzione. Magari il numero chiuso, ma essendo una piccola realtà, non ci possiamo permettere di andare in rimessa". Rimane il fatto che difficilmente la gente – in qualsiasi sagra tra le decine proposte in provincia – potrà scatenarsi nei balli di gruppo o chissà, anche di coppia, stando assolutamente attenti a non avvicinarsi troppo ai compagni... di pista.

A chiudere Silvio Spadoni, presidente della Croce bianca di Beverino, che cura la festa annuale nello spazio del campo sportivo. "La mia idea – spiega – è che si potrebbe organizzare una cena a numero chiuso, con tutti i necessari distanziamenti, magari nel consueto weekend, sabato carne e domenica pesce. Le autorità stabiliranno il numero esatto dei partecipanti, ma credo che potrebbero essere di circa 200 persone. La nostra festa non serve per incassare, quello non ci importa molto. È fondamentale socializzare". © RIPRODUZIONE RISERVATA