É un via libera a metà quello dato dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale al progetto presentato da Gnl per la realizzazione delle opere strutturali necessarie all’avvio del servizio di traghettamento nel golfo delle autobotti cariche di gas naturale liquefatto. Sul piano presentato dalla società del gruppo Snam pesa infatti l’opposizione del Comune della Spezia, che per quanto di competenza – ovvero la valutazione degli impatti del nuovo servizio sulla viabilità di viale San Bartolomeo – ha espresso parere negativo, costringendo l’ente di via del Molo a concedere il proprio ok solo alla realizzazione dei lavori solo sulla parte a mare in concessione a Gnl Italia, in attesa di una soluzione alla quale da settimane starebbero lavorando il colosso del gas, gli uffici comunali e quelli dell’Authority portuale. Troppo pericoloso, secondo il Comune, l’impatto del traffico generato dalle autobotti lungo l’asse viario che costeggia l’area portuale. "Le manovre di ingresso e uscita dei veicoli dal nuovo accesso proposto, potrebbero causare situazioni di pericolo per chi frequenta la scuola dell’infanzia o la chiesa che si trovano in prossimità" si legge in un passaggio della lettera con cui lo scorso luglio il Comune nell’ambito del procedimento, aveva espresso il proprio niet, anche alla luce del fatto che secondo i tecnici comunali il nuovo accesso all’ex molo Enel, un cancello carrabile nei pressi del centro abitato tra viale San Bartolomeo e via delle Casermette, non garantirebbe un’adeguata sicurezza stradale in considerazione delle grandi dimensioni dei mezzi. Da qui, la decisione dell’Ap di andare comunque avanti, approvando solo la realizzazione sull’ex Molo Enel di un pontile per l’attracco della chiatta utilizzata per il traghettamento delle autobotti criogeniche da Panigaglia all’ex molo Enel.
"La mancanza di soluzioni tecniche alternative non permette al momento di superare i contrasti con la normativa" si legge nel decreto firmato dal presidente Mario Sommariva, nel quale si fa riferimento anche allo studio preliminare avviato dalla Capitaneria di Porto per verificare "i possibili effetti dipendenti da potenziali interferenze tra i flussi consolidati di traffico marittimo e le nuove rotte riferite al servizio Ro-Ro". Un’analisi del rischio eseguita utilizzando un metodo riconosciuto a livello internazionale, e che sulla base degli esiti potrebbe sfociare in un’ordinanza finalizzata a implementare l’attuale disciplina sulla sicurezza della navigazione, che secondo indiscrezioni dovrebbe contenere anche l’indicazione sulle fasce orarie nelle quali sarà possibile eseguire il traghettamento. Sulla vicenda pesa peraltro anche un ricorso al Tar, presentato circa un anno fa dal gruppo Tarros contro la decisione dell’Ap di concedere gli spazi dell’ex molo Enel, che rientrano nel progetto di ampliamento del Terminal del Golfo.
Matteo Marcello