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Riflettori sul condominio "Il Covid ha cambiato tutto Nuove regole e sensibilità"

L’esperto, Luca Santarelli: "Si è affermata una maggiore attenzione al rispetto degli spazi comuni e verso i temi della sostenibilità e del risparmio energetico" .

Con il Covid prima e con i rincari energetici subito dopo, anche il mondo del condominio è profondamente cambiato. Iniziamo oggi una serie di approfondimenti, che saranno pubblicati in questa rubrica per puntare i riflettori su nuove (ma anche vecchie) sfide e problematiche, insieme all’avvocato Luca Santarelli, esperto in materia.

Avvocato, cosa è cambiato dall’era pre-Covid?

"Il bene comune è diventato ancor più l’attore principale della nostra scena. Infatti è fondamentale sia in termini di igiene che di uso delle materie energetiche, permettendo il rispetto della salute e il risparmio dei denari".

E a livello normativo?

"Nel 2012 è stata emanata la legge 220, entrata in vigore nel giugno 2013, che ha riformato le norme del diritto condominiale. È stata ridefinita la veste del condominio, dei condomini, dei fornitori e dell’amministratore, degli obblighi e dei doveri, ma ancor prima è stato fornito il concetto di "condominio". Infatti, il legislatore ha detto che il condominio non è solo il tratto dello stabile che va dal portone del palazzo alla porta di casa (quello è il bene comune), ma la sommatoria del bene comune con la proprietà privata. Il rispetto quindi della proprietà privata è dovuto, non solo per se stessi, ma anche per gli altri abitanti lo stabile".

Concretamente cosa significa?

"Spesso si tratta di piccole attenzioni, come accendere la luce del vano scale solo quando necessario, usare l’acqua limitatamente ai bisogni primari, non sporcare le aree comuni buttando cicche di sigarette e carte o lasciando escrementi di cani, non accendersi le sigarette nel vano scale (ove peraltro è vietato), non tenere fuori dalla porta oltre il classico portaombrelli e lo zerbino, scarpe e quant’altro. Insomma solo accorgimenti di buona educazione, che però oggi assumono un valore maggiore".

Quando si costituisce un condominio e quando serve l’amministratore?

"Per la costituzione di un condominio non serve un atto ad hoc, ma il condominio stesso esiste naturalmente quando un bene o un servizio è comune a due o più centri d’interesse. Il centro d’interesse può identificarsi con la persona fisica, con una società o con più persone (per esempio quando più soggetti ereditano un appartamento). L’amministratore invece va nominato quando si hanno più di 8 condomini: da considerare che se un soggetto, in uno stesso stabile, ha più appartamenti conta comunque come un condomino e questo è determinante nei quorum di presenza delle assemblee condominiali".

Lisa Ciardi