REDAZIONE LA SPEZIA

Riccò del Golfo tutela le campane: riconosciuta l'arte campanaria come patrimonio culturale

Il Comune di Riccò del Golfo adotta misure per proteggere le campane, riconosciute come patrimonio culturale dall'Unesco.

Il Comune di Riccò del Golfo adotta misure per proteggere le campane, riconosciute come patrimonio culturale dall'Unesco.

Il Comune di Riccò del Golfo adotta misure per proteggere le campane, riconosciute come patrimonio culturale dall'Unesco.

Una delibera per tutelare i rintocchi delle campane, messe a repentaglio da chi vorrebbe silenziarle. Arriva da Riccò del Golfo la singolare iniziativa della giunta comunale guidata da Loris Figoli (nella foto), che nei giorni scorsi ha approvato un documento ad hoc per "adottare ogni azione consentita dalla normativa vigente volta alla tutela dell’arte campanaria tradizionale, quale elemento identitario e di alto valore sociale, culturale e territoriale, nello scandire orario delle campane parrocchiali e delle molte chiese, tutte di alto valore artistico e architettonico, presenti sul territorio comunale".

Una decisione non casuale, ma indotta dalle proteste che lo scorso settembre si erano levate a San Benedetto, da parte di alcuni residenti che avevano bussato al municipio per chiedere una verifica sui decibel prodotti dai rintocchi delle campane della storica chiesa parrocchiale del borgo. Quella torre campanaria, che da secoli è uno dei tratti distintivi del paese, scandendo il trascorrere del tempo con i propri rintocchi, di colpo era finita nel mirino di qualche abitante, arrivato a chiedere al Comune di verificare con tutta la strumentazione necessaria che i ’rumori’ prodotti dalle campane non superassero i limiti consentiti.

Una vicenda raccontata lo scorso settembre da La Nazione, con il sindaco Figoli che già allora aveva respinto ogni ipotesi di silenziare le campane. "Ciò che resta delle nostre tradizioni locali passa per lo scandire delle ore dei campanili: quello di San Benedetto fa il suo lavoro da qualche centinaio d’anni. Da sindaco di un territorio così prossimo alla città, sento il dovere di difendere questi ultimi segni di identità più locale. Il campanile, dal mio punto di vista, svolge servizio e funzione sociale" aveva detto tre mesi fa il sindaco Loris Figoli. Che ora, non solo ha confermato la propria posizione, ma è andato anche oltre, mettendo nero su bianco l’intendimento di andare a tutelare la funzione svolta dalle torre campanarie presenti su tutto il territorio comunale.

Un provvedimento preso anche alla luce del recentissimo pronunciamento – avvenuto nel corso della diciannovesima sessione del Comitato intergovernativo della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco che si è svolto a Asuncion in Paraguay dal 2 al 7 dicembre scorsi – con cui è stata ufficialmente proclamata l’estensione anche all’Italia del riconoscimento Unesco – già assegnato alla Spagna – dell’arte campanaria tradizionale quale patrimonio immateriale dell’umanità. Il Comune di Riccò del Golfo è peraltro inserito all’interno della buffer-zone del sito Unesco ’Porto Venere, Cinque Terre e le Isole’.

"L’arte campanaria ligure affonda le proprie radici nella più remota storia della regione – dice il sindaco – e rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo del lavoro e della festa, unendo generazioni e culture. Tale funzione, durante i giorni festivi e nelle ore lavorative, anche nelle comunità frazionali più scarsamente popolate, contribuisce al mantenimento di un migliore e più alto standard qualitativo dell’ambiente urbano: è sociologicamente noto come la presenza di segni culturali identitari riduca il rischio di spersonalizzazione sociale ai quali sono esposti i territori di cintura urbana come il nostro. La costante interazione, anche non strettamente confessionale, che caratterizza da sempre la collettività locale, della quale gli enti parrocchiali sono motori e protagonisti, garantisce la tenuta stessa del sistema sociale e culturale della comunità".

Da qui il provvedimento con cui viene riconosciuta "la funzione di pubblica utilità sociale dello scandire orario delle antiche torri campanarie presenti sul territorio comunale, limitato tra le 7 e le 22 rispetto alle ventiquattro ore, fatto salvo eventi straordinari"

Matteo Marcello