
Il ponte di volo della portaeromobili Giuseppe Garibaldi ha fatto da insolito scenario per l’insolita testimonianza della star del cinema e del teatro: Giancarlo Giannini, nato alla Spezia ma residente a Roma dove ha sviluppato la sua luminosa carriera. E’ stato però sensibile alla proposta di Cristiana Pagni di offrire una ventata artistica a Seafuture che – tra macchine da guerra, impieghi duali e culto della blue economy – ha vissuto un momento di "lettura" della risorsa mare attraverso la lente dei poeti. Ieri sera Giannini, sulla nave ammiraglia all’ormeggio del molo Varicella, ha ritessuto i legami col territorio attraverso la narrazione che di questo hanno fatto nei secoli i grandi poeti. Davanti a lui autorità militari e civili ed espositori. Giannini ha interpretato per loro, tra gli altri, Dante, Petrarca, Shelley, Bertolucci, Sand, James, Benelli. Marinetti: poeti che hanno vissuto e ispirazione dal Golfo. Giannini ha iniziato con la descrizione che il sommo poeta ha fatto del Golfo. A seguire Shelley, struggente e moderno per il suo tempo; il finale è stato dedicato all’aeropoema di Marinetti.
Oggi Seafuture continua. L’appuntamento chiave di giornata è dedicato al tema: "L’impegno delle aziende italiane per vincere le sfide delle nuove frontiere navale e subacquea". Introduzione affidata a Giuseppe Cossiga, presidente AIAD; all’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, al contrammiraglio Pietro Alighieri, Senior Advisor del Segretario Generale della DifesaDNA e a Giovanni Lorenzo Forcieri, Presidente Distretto Ligure Tecnologie Marine.