ALEXIA
Cronaca

Quasi due anni senza di lui. Ma con la Sony

Alexia Frascatore racconta come abbia affrontato la perdita del padre, fotografo, continuando il suo lavoro con passione e dedizione, onorando il suo legato e celebrando la sua eredità attraverso ogni scatto.

Quasi due anni senza di lui. Ma con la Sony

Frascatore

Affrontare il suo lavoro senza di lui è stato come camminare su un sentiero che sembrava sprofondare sotto i miei piedi a ogni passo. Ma nel dolore e nella perdita, ho trovato anche una forza che non sapevo di possedere. Ho imparato ad afferrare il suo obiettivo con la stessa fermezza e la stessa passione con cui lo faceva lui. Ho imparato a guardare il mondo attraverso i suoi occhi, a cercare la bellezza anche nelle situazioni più difficili, a catturare l’essenza di ogni momento con la stessa precisione e dedizione che mio padre ha sempre dimostrato. Le strade della nostra città hanno visto molti cambiamenti in questi due anni. Eventi gioiosi e tristi si sono susseguiti, storie di speranza e tragedia si sono intrecciate. E in mezzo a tutto questo, la macchina fotografica di mio padre è stata la mia guida costante, un ponte che mi ha collegato al suo spirito e alla sua eredità. Ogni foto che scatto è un tributo a lui, una celebrazione della sua vita e del suo lavoro. Ogni volta che catturo un momento significativo, sento la sua presenza accanto a me, come se mi stesse sussurrando consigli e incoraggiamento.

Mio padre mi ha insegnato che la fotografia è qualcosa di più che una semplice sequenza di immagini su carta. È un modo per catturare l’anima di un momento, raccontando storie che altrimenti andrebbero dimenticate. Ed è con questo spirito che affronto ogni giorno il mio lavoro, cercando di onorare il suo legato e di portare avanti il suo lavoro con dignità e rispetto. Anche se la sua assenza è ancora una ferita aperta nel mio cuore, so che mio padre sarebbe orgoglioso di me. Mi ha insegnato ad essere coraggiosa, ad abbracciare le sfide e a inseguire sempre le mie passioni. E mentre continuo il mio viaggio come fotografa di cronaca, so che lo faccio non solo per me stessa, ma anche per lui, per il suo ricordo e per l’amore che ci lega oltre la vita stessa.