La Spezia, 46 infermieri aggrediti: ritorna il presidio della polizia

Le rivelazioni del presidente dell’Ordine gli infermieri Francesco Falli: "Dato sottostimato nel 2022; diversi operatori non hanno fatto denuncia. Bene il posto fisso ma occorre eliminare le cause alla base delle code"

Polizia

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La Spezia, 6 marzo 2023 - Il passaggio da eroi nazionali, applauditi e sostenuti nel loro impegno quotidiano durante i giorni bui della pandemia a bersagli di offese, minacce e addirittura aggressioni fisiche è stato repentino. Nel periodo gennaio-novembre del 2022 le aggressioni ’certificate’ in ambito ospedaliera ai camici bianchi sono state 46. Lo di desume da un report dell’Asl 5, commentato da Francesco Falli, presidente dell’Ordine degli infermieri e rappresentante ligure nell’Osservatorio nazionale sulle aggressioni al personale sanitario. Le rivelazioni avvengono alla vigilia dell’inaugurazione del posto fisso della Polizia nei pressi del pronto soccorso del Sant’Andrea. Un gradito ritorno dopo oltre 10 anni di chiusura del presidio. Ma torniamo alle aggressioni, ben 46. “Si tratta di un numero che non fotografa la realtà. Le aggressioni sono state sicuramente di più. Quelle (per così dire) minori non sono state segnalate come prevede la procedura aziendale con la compilazione di uno specifico modulo. Ciò al netto delle delle iniziative legali per i fatti più gravi e per i quali, nel caso degli infermieri, ci spendiamo per dare assistenza nel percorso, sempre lento, della giustizia".

Ci articoli il numero delle aggressioni che fanno statistica ?

"Il 53 per cento dei casi ha interessato le strutture di pronto soccorso dell’ospedale della Spezia e di Sarzana. Nel 75 per cento dei casi l’aggressione è stata nei confronti di personale infermieristico, quasi sempre di sesso femminile. Il 23 per cento delle aggressioni sono state invece patite dai medici (anche qui prevalentemente donne). La parte residuale del 2 per cento è relativa ad altre qualifiche. Ripero, si tratta di dati sottostimati là dove vari casi non sono stati segnalati".

Perché?

"Per vari motivi: tolleranza indotta dalla comprensione delle complicazioni delle sistema di cui è parte ma anche vittima l’operatore, pigrizia....."

Quante segnalazioni si sono poi risolte in denunce penali?

"Il 6 per cento".

Confronti con altre città?

"I dati spezzini sono in linea con quelli regionali; il fenomeno riguarda tutte le Regioni, con più o meno gravità. Un aggiornamento potremmo averlo dal deposito della relazione al Parlamento del Ministeo della Salute Orazio Schillaci; è attesa prima del 31 marzo. Il 12 marzo è ormai, dall’anno scorso, il giorno dedicato alla prevenzione contro la violenza al personale sanitario".

E’ un caso che pochi giorni prima ci sia l’inaugurazione del posto fisso di Polizia?

"No so, di certo, si corona una nostra aspettativa. E per questo ringraziamo Prefetto e Questore. Sarà un buon deterrente contro le aggressioni. Ma ci vuole anche altro: occorre far funzionare meglio il sistema per risolvere le criticità che sono alla base del problema, come le code al pronto soccorso. Troppe ancora le situazioni che potrebbe essere gestite sul territorio. E’ li che urgono potenziamenti"