
Proibizionismo alla spezzina. Rivista l’ordinanza anti alcol dopo le proteste di bar e locali
Neanche il tempo di entrare in vigore, che l’ordinanza anti alcool è già stata modificata. Il dispositivo finalizzato ad azzerare i rischi connessi con la malamovida è da giorni al centro delle polemiche degli esercenti e delle associazioni di categoria. L’ordinanza, nella sua stesura originaria, vieta fino all’8 gennaio, dalle 18 alle 7, la vendita per asporto effettuata in qualsiasi forma e modalità di bevande alcoliche di qualunque gradazione e di bevande in contenitori di vetro e di metallo, nell’area del centro delimitata da via Fiume – tratto compreso tra via Monteverdi e piazza Saint Bon –, piazza Saint Bon, via XX Settembre, galleria Spallanzani, via Crispi, viale Italia, passeggiata Morin, viale Amendola, via Ferrari, via XXI Reggimento Fanteria, via San Fermo e via Bezzecca, e in quella demaniale marittima del Porto Mirabello, via Moro, largo Fiorillo e passeggiata Morin. Nella stessa fascia oraria e negli stessi luoghi, vietata anche la detenzione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e di bevande in contenitori di vetro e metallo. Una formulazione che, oltre ad attirare polemiche e far urlare al "ritorno del proibizionismo", ha creato più di qualche imbarazzo, con i supermarket e le enoteche del centro che per non avere guai sono arrivati a transennare l’area in cui sono esposti gli alcolici. Così l’ordinanza, entrata in vigore giovedì, ieri è stata lievemente modificata con un’integrazione.
"Per quel che riguarda la vendita per asporto effettuata in qualsiasi forma e modalità di bevande alcoliche di qualunque gradazione e di bevande in contenitori di vetro e di metallo, la stessa è vietata dalla ore 18 alle ore 7 qualora la vendita sia destinata palesemente ad una consumazione immediata" nell’area interessata dal divieto, che è rimasta la medesima. Toccherà a locali e market del centro sincerarsi che quanto venduto non venga consumato subito all’esterno dell’attività. Una vigilanza delegata che però non piace a molti esercenti, costretti anche a verificare le intenzioni dei clienti. "Con questa precisazione l’ordinanza viene ridimensionata – fanno sapere da Confartigianato –. Essenziale il coinvolgimento delle forze dell’ordine che devono sanzionare i trasgressori non penalizzando le tante imprese che operano in maniera professionale nel rispetto delle norme". L’associazione riteneva il dispositivo penalizzante per supermarket, alimentari ed enoteche del centro.
Ordinanza contestata anche da Confcommercio. "Non condividiamo la scelta del limite d’acquisto di alcolici alle 18, la decisione penalizza i commercianti di una specifica area – afferma il direttore Roberto Martini –. L’orario spinge il consumatore a preferire market fuori dal centro. Chiediamo di ripristinare il limite alle 21". Ieri è arrivata la prima sanzione per violazione dell’ordinanza: multato un tunisino sorpreso in via Gioberti con una bottiglia di birra in mano e che, in stato di ubriachezza, urinava sul marciapiede.
Matteo Marcello