Contagiato don Alessio, il prete-surfista

Il tampone eseguito dopo il caso di positività rilevato nel liceo dove insegna. "Ho subito avvertito i parrocchiani nella nostra chat"

Don Alessio Batti

Don Alessio Batti

La Spezia, 30 settembre 2020 - Quando ha ricevuto l’esito del tampone, ha comunicato immediatamente la notizia della sua positività al virus nella chat parrocchiale, affinché i fedeli sapessero subito, "per correttezza e trasparenza, perché prendere il coronavirus non è né una colpa, né un peccato, ed è giusto informare". Don Alessio Batti, viceparroco della Madonna della Guardia e di Montale, nel Comune di Levanto, è risultato positivo al tampone ordinato da Asl5 a seguito di un caso di positività riscontrato all’interno del Liceo scientifico del paese rivierasco, dove insegna da tempo. È asintomatico e sta bene, per fortuna. "Nessun allarme, non ho sintomi, e rimarrò a casa fino a che i prossimi tamponi non daranno esito negativo – spiega don Batti – Ho fatto l’esame a seguito di un caso riscontrato nella scuola in cui insegno. Avevo fatto giusto una lezione, e il caso ha voluto che proprio in quella circostanza abbia spiegato agli alunni l’importanza di seguire tutte le precauzioni per evitare la diffusione del virus". La positività costringe il parroco alla quarantena nella propria abitazione. Stop a messe e celebrazioni. "Leggo e prego, e faccio tutti quei lavori domestici che si fanno di solito per la cura della propria abitazione. Diciamo che sto vivendo questa situazione come un ritiro spirituale. Per fortuna, ho ricevuto tantissime telefonate di parrocchiani che in questa situazione hanno voluto starmi vicino, è stata una bellissima dimostrazione d’affetto. Nessun problema per le celebrazioni delle messe, che saranno officiate da chi mi sostituisce". Non solo lo stop temporaneo alle messe, ma anche alle sue passioni: don Alessio Batti da qualche tempo è finito alla ribalta per il grande interesse verso il surf. Alla tonaca da parroco, infatti, don Alessio ha aggiunto anche la muta da surfista, indossata diverse volte nelle ultime settimane per andare a ‘caccia’ di onde nella baia levantese, scenario unico ricercato da moltissimi surfisti professionisti italiani e stranieri proprio per le sue caratteristiche e le onde lunghe. Il parroco levantese, con una grande passione del mare, da qualche mese si è avvicinato a questo sport, e attendeva proprio le mareggiate autunnale tipiche della baia levantese per ritornare sulla tavola. "La mia è una passione, ma sono alle prime armi: ho provato e mi è piaciuto. Peccato perché proprio in questo periodo mi hanno detto che ci sono belle onde" spiega il prete levantese. Matteo Marcello